Sanità e welfare

Pestelli (FdI): “Investire per la valorizzazione dell’Irst di Meldola”

Nell’interrogazione si chiede anche chiarezza sulle prestazioni erogate dall’Irst nel 2023 e nel 2024 e se queste siano state economicamente coperte da parte dell’Ausl Romagna

La situazione dell’Istituto romagnolo per lo studio dei tumori “Dino Amadori” (Irst) di Meldola è al centro di un’interrogazione in commissione Politiche per la salute presentata dai consiglieri di Fratelli d’Italia Luca Pestelli (primo firmatario) e Nicola Marcello. Con l’atto ispettivo i consiglieri chiedono di sapere quali siano i progetti della Regione per il futuro dell’istituto e che tipo di apporto la Regione e l’Ausl intendano dare per il sostegno dell’Irst.

Nel documento si chiede anche chiarezza sulle prestazioni erogate dall’Irst nel 2023 e nel 2024 e se queste siano state economicamente coperte da parte dell’Ausl Romagna, chiedendo conto anche di eventuali somme non riconosciute dall’Ausl Romagna nell’ambito degli accordi di fornitura. Inoltre si chiede anche di chiarire se ci sia intenzione di modificare la natura giuridica dell’ente.

“Alla luce del momento contingente e della situazione del sistema sanitario regionale – afferma Pestelli – la natura dello stesso Irst di Meldola continua a mantenere, ancora oggi, quella portata innovativa che lo ha caratterizzato sin dalla fase della sua progettazione. La sostenibilità economica dell’attività del centro deve tuttavia essere garantita in maniera strutturale, attraverso una fattiva dichiarazione di intenti e un’assunzione di responsabilità istituzionale, trasparente, collettiva e condivisa, nel rispetto della natura dell’ente”.

Tutti quesiti a cui è stato chiamato a rispondere l’assessore alla Politiche per la salute Massimo Fabi, nel corso della relativa commissione.

“L’Irst sta vivendo una crisi di crescita – ha affermato Fabi -, in qualità di punto di riferimento delle funzioni oncologiche di una rete più ampia. L’Irst è una società a responsabilità limitata a maggioranza pubblica, non ha scopo di lucro, e ciò significa che vige il divieto di distribuzione degli utili e l’obbligo di investirli nelle attività previste dalla mission”. “L’intenzione della Regione e degli altri soci – ha proseguito l’assessore – è quella di lavorare per rafforzare quello che oggi è un punto di forza della rete oncologica e anche in prospettiva sarà valutata la forma giuridica migliore perché non ci si può fermare a una situazione cristallizzata”.

Fabi ha poi confermato che tutte le prestazioni commissionate sono state regolarmente corrisposte. “Non sono invece riconosciute le prestazioni prodotte al di fuori di quanto previsto dal contratto di fornitura e cioè erogate a pazienti del territorio di Ravenna e Rimini, in quanto già garantite dall’offerta oncologica disponibile in quei territori”. “Tuttavia”, ha precisato l’assessore, “per l’anno 2024 l’Ausl Romagna ha riconosciuto all’Irst 2,6 milioni in più rispetto a quanto previsto dall’accordo di fornitura”, ribadendo comunque l’intenzione id avviare un percorso di consolidamento dell’istituto “per continuare a offrire prestazioni di qualità e per valorizzare il lavoro dei professionisti”.

Il consigliere Pestelli ha ringraziato l’assessore “per aver fatto chiarezza sugli aspetti pratici e burocratici, ma la risposta sul futuro dell’Irst non è ancora soddisfacente”. “Le dichiarazioni di intenti sono positive – ha concluso – ma ora servono una visione e una analisi concrete sulle modalità con cui si intende perseguire la salvaguardia dell’Irst”.

(Brigida Miranda)

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