La giunta chiarisca quali siano i progetti per l’ospedale “Angioloni” di Bagno di Romagna. In particolare, dica se intenda garantire un maggiore orario di servizio al Cau (secondo le segnalazioni è attivo solo dalle 9 alle 16) e se intenda dotare la guardia medica di spazi adeguati. Infine, valuti il ripristino di diabetologia e ginecologia, oltre che di radiologia in modo continuativo (quest’ultimo oggi attivo solo due giorni la settimana).
Sono alcune delle richieste che arrivano con una interrogazione alla giunta dai consiglieri di Fratelli d’Italia Luca Pestelli (primo firmatario) e Nicola Marcello.
Nell’atto ispettivo viene segnalato dai consiglieri “uno strutturale disinvestimento sui servizi dell’ospedale Angioloni”: tra le criticità rilevate, anche il fatto che “la farmacia ospedaliera non è più in funzione da anni e i farmaci in distribuzione diretta risultano conseguentemente reperibili soltanto a Cesena, con evidenti ripercussioni sull’adesione alle terapie”.
A rispondere nel corso della Commissione Sanità è stato l’assessore alle Politiche per la Salute Massimo Fabi.
“L’obiettivo è la capillarizzazione dei servizi e la garanzia della continuità dell’assistenza”, precisa Fabi, rimarcando il percorso di riorganizzazione intrapreso all’ospedale Angioloni e all’ospedale di comunità di San Piero in Bagno, quest’ultimo dotato di 12 posti letto “per rispondere a esigenze di persone con percorsi terapeutici non complessi ma comunque difficili da gestire a domicilio”.
Fabi ripercorre poi i progetti previsti per l’ospedale Angioloni: la riqualificazione dell’ambulatorio al primo piano e il ripristino del servizio di radiologia cinque giorni su sette con apparecchiature di ultima generazione, non appena ultimati i lavori. Sul tema della diabetologia, l’assessore precisa che “la situazione è più complessa perché c’è una carenza oggettiva di personale. In ogni caso, da anni abbiamo un ambulatorio dedicato a pazienti diabetici, con presa in carico da parte dello specialista presente all’ospedale Bufalini, che può essere contattato in telemedicina, e questo rappresenta un utilizzo virtuoso delle risorse”. Sulla ginecologia, la mancanza di due medici verrà “ovviata attraverso una procedura concorsuale che dovrebbe concludersi a metà giugno”. Sulla medicina di continuità assistenziale, invece, “per ora non si rilevano situazioni di inadeguatezza di strutture”, così per quanto riguarda i Cau del territorio, per i quali al momento non sono previste estensioni del servizio.
La risposta è stata ritenuta “non totalmente soddisfacente” da parte del consigliere Pestelli. “Spero che i progetti sul futuro, tra ristrutturazioni e reclutamento di personale, si trasformino in realtà concrete per i cittadini – ha concluso -. Per quanto riguarda la distribuzione dei farmaci, credo che sia necessaria una maggiore capillarità per tutelare meglio l’aderenza alle terapie in generale”.
(Brigida Miranda)



