Conoscere le motivazioni per cui la Regione ritenga necessaria la costruzione di un nuovo ospedale a Piacenza, oltre che i costi di gestione preventivati per la nuova struttura. A chiederlo, tramite un’interrogazione, sono i consiglieri Raffaella Sensoli e Andrea Bertani (M5s).
L’attuale ospedale di Piacenza, il Guglielmo da Saliceto, infatti è una struttura pienamente efficiente- scrivono i consiglieri nell’atto ispettivo- “che serve l’intera provincia, oltre 280 mila persone, e che non ha mai evidenziato negli ultimi anni emergenze di sovraffollamento o altri problemi nella congestione dei vari reparti. Inoltre la vecchia struttura ospedaliera rappresenta un importante presidio a carattere sanitario ed è inserita nel pieno del contesto urbano di Piacenza, consentendo lo sviluppo di un indotto economico di attività commerciali. Il suo abbandono – proseguono – comporterebbe un costo ingente a carico dell’Ausl per la manutenzione di una struttura vuota, alla quale andrebbe inoltre trovata una nuova funzione di utilità sociale”. Senza considerare “che esistono già strutture di proprietà dell’Ausl di Piacenza che versano in stato di abbandono e che costituiscono per la comunità locale motivo di preoccupazione per la sicurezza”.
Per questi motivi, “oltre al fatto che allo stato attuale non esiste un progetto dettagliato sulla nuova struttura ospedaliera, con il dettaglio dei reparti e i servizi alla cittadinanza presenti”, Sensoli e Bertani chiedono anche alla Giunta “quali siano i requisiti puntuali e i criteri di selezioni prioritari rispetto ai quali il nuovo ospedale di Piacenza è rientrato nell’elenco delle strutture potenzialmente finanziabili dall’Inail; quale sia, nel dettaglio, il costo di gestione annuale dell’ospedale Guglielmo da Saliceto e se nel Piano sanitario regionale sono previsti spostamenti o chiusure di reparti nella struttura della stessa struttura”. Inoltre i consiglieri chiedono “l’elenco delle richieste di finanziamento di nuovi ospedali che la Regione ha inviato al Governo negli ultimi 5 anni suddivisi per annualità”.
(Stefano Chiarelli)