Sostenere la costituzione e l’operatività di un punto nascita nell’Ospedale di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), “garantendo altresì la presenza in loco dei servizi di ostetricia e maternità”.
Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) ha chiesto alla Regione, con una interrogazione, se intende sostenere il punto nascita piacentino.
La consigliera ricorda che da pochi giorni è cominciato il trasferimento dell’Unità spinale di Villanova (dove nascerà un centro nazionale per gli sport paralimpici) all’ospedale di Fiorenzuola. Sorgerà così un “polo delle funzioni riabilitative specialistiche nell’AUSL di Piacenza vale a dire una struttura d’eccellenza, corrispondente a un secondo Centro Hub per la Riabilitazione delle gravi patologie spinali della nella regione” dopo quello a Montecatone di Imola.
Ci sono, però, afferma Piccinini “gravi perplessità e crescenti preoccupazioni per la complessiva operatività e completezza del sistema di prestazioni disponibili nell’ospedale di Fiorenzuola”. Il punto nascita, operativo fino al 2013, aveva circa 700 parti l’anno. Oggi, in provincia di Piacenza, l’unico reparto per i parti è nel capoluogo.
L’assenza di un secondo punto nascita nel territorio piacentino, scrive la consigliera, “rischia di rendere ancora più ardua la scelta di continuare a vivere in montagna o semplicemente nelle zone di alta e media collina addirittura nelle valli orientali della Provincia”. Uno stato di cose, conclude, che “contrasta con qualsiasi prospettiva di pianificazione territoriale diretta a impedire lo spopolamento e il declino del nostro Appennino”.
(Gianfranco Salvatori)