Sanità e welfare

Tagliaferri (Fdi): “Nell’unità di rianimazione dell’ospedale di Piacenza gravi disservizi per i medici”

Il consigliere denuncia disservizi, turni di lavoro non concordati e ritorsioni verso i medici che denunciano: “Avevano scritto una lettera alla Giunta un anno fa, nulla è cambiato”.

Giancarlo Tagliaferri (Fdi)

Disservizi, lamentele da parte del personale, turni di lavoro non concordati e ritorsioni verso i medici che avrebbero denunciato la situazione di disagio. Sono queste le forti criticità organizzative all’interno dell’Unità operativa di anestesia e rianimazione dell’ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza al centro dell’interrogazione, presentata in Regione, da Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia.

Il consigliere Fdi chiede alla Giunta di verificare le segnalazioni arrivate dal personale della struttura piacentina e di porre rimedio alle problematiche denunciate. La vicenda si trascinerebbe da diversi anni e già l’anno scorso due terzi dei medici del reparto in questione avevano inviato una lettera alla Giunta regionale per richiamare l’attenzione sui disservizi e sui disagi all’interno dell’ospedale. A questa missiva l’assessore alla Sanità Venturi aveva risposto che si erano tenute due riunione nelle quali, in un clima sereno e collaborativo, erano state presentate le innovazioni di carattere organizzativo che l’Azienda avrebbe predisposto per superare le problematiche evidenziate dal personale. “E’ passato più di un anno- sottolinea però Tagliaferri- e l’unica innovazione organizzativa che pare sia stata introdotta sembra essere stata quella di colpire i dirigenti medici sottoscrittori della lettera. Alcuni si sono trovati a perdere gli ambiti di azione nei quali operavano, altri si sono visti relegare a svolgere i loro turni negli ospedali periferici o sono stati perfino rimossi dal loro incarico professionale”. Il personale lamenterebbe ancora gli stessi disagi: turni soggetti a cambiamenti settimanali, non concordati, e l’assenza di un piano ferie; iniquità nella distribuzione dei carichi di lavoro e delle trasferte; utilizzo di sistemi informatici scelti dal direttore che non comunicano con gli altri sistemi dell’ospedale e assenza di linee guida, soprattutto in sala operatoria, con tutti i rischi connessi per i pazienti; ma anche carenza di organico e il “progressivo e costante impoverimento” delle risorse destinate alla sede di Castel San Giovanni (PC).

Alla luce di questo, il consigliere Fdi interroga la Giunta per sapere “quali ulteriori controlli siano stati posti in essere per verificare quanto allora denunciato dai dirigenti medici”, se le segnalazioni allora avanzate abbiano trovato riscontro e “quali eventuali iniziative siano state assunte per porre rimedio alla situazione che si era andata a determinare”. Chiede inoltre se vi sia stato riscontro di comportamenti punitivi adottati nei confronti dei firmatari del documento e di avere informazioni sulla turnazione dei medici nelle sedi decentrate di Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni. Tagliaferri invita inoltre la Giunta a riflettere sul fatto che “dopo numerosi progetti e anni di ingenti spese per uniformare i sistemi informatici delle Aziende sanitarie” sia possibile riscontrare la presenza di sistemi non ancora completamente interfacciabili scelti autonomamente dai direttori dell’unità operativa. Chiede “se quanto esposto in merito all’ospedale di Castel San Giovanni non preluda al progressivo depotenziamento dello stesso” e cosa intenda fare la Giunta riguardo all’operato del direttore del reparto e per evitare “l’innalzamento del rischio clinico per i pazienti”.

(Giulia Paltrinieri)

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