Risolvere i problemi della guardia medica in provincia di Piacenza.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Giancarlo Tagliaferri (Fdi) che ricorda come “nella provincia di Piacenza, il servizio di continuità assistenziale è attualmente articolato su 14 sedi e i medici in servizio per coprire tutti i turni sono 26, ovvero un contingente che potrebbe garantire, secondo l’accordo nazionale, l’attività di 6 sedi. In prima battuta, ai 26 medici in servizio sono stati assegnati turni aggiuntivi fino a utilizzare tutto il monte ore previsto dalla convenzione nazionale. Inoltre, sono state previste reperibilità per coprire eventuali assenze che si possono verificare appena prima dell’inizio del servizio e che rendono difficoltosa una sostituzione”.
Il consigliere ricorda inoltre come “si legge sui quotidiani e sui social, commentando le problematiche registrate sul servizio di guardia medica durante le scorse festività natalizie, che il telefono squilla e poi squilla ancora inutilmente, nessuno risponde. Il servizio di guardia medica della sede territoriale di Piacenza è sospeso per mancanza di personale. Ai cittadini nessuna comunicazione, ma l’amara constatazione che per risolvere i propri problemi devono recarsi presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza. Generando così un incremento di accessi che potevano essere gestiti in maniera diversa, senza creare disservizi ai cittadini che avrebbero potuto ottenere le cure necessarie presso la propria abitazione e per i sanitari dell’ospedale”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “quali siano gli interventi previsti a garanzia del diritto alla continuità assistenziale e quali i tempi di attuazione degli stessi e se non ritenga di dover mettere in atto ogni possibile azione per evitare l’interruzione di pubblico servizio con l’aggravante che si tratta di servizio sanitario essenziale.”.
Tagliaferri chiede, inoltre, “se la giunta intenda valutare se, applicando la normativa, vi siano spazi per superare alcune situazioni di incompatibilità dei professionisti e applicare forme di remunerazione aggiuntiva”.
(Luca Molinari)