Sanità e welfare

Tagliaferri (FdI): “Sulla situazione West Nile a Piacenza servono dati completi”

“Piacenza, per collocazione geografica e caratteristiche ambientali, è area esposta al rischio di circolazione virale, ma a oggi i dati disponibili non offrono sufficienti dettagli, il confronto con province vicine (Modena, Reggio Emilia, Parma e Bologna) è fondamentale per valutare la coerenza delle misure e la distribuzione delle risorse”

Con un’interrogazione rivolta alla giunta regionale Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) sollecita chiarimenti sulla situazione collegata al virus West Nile nel piacentino.

Il consigliere spiega che “dai dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità in Italia si registrano 647 casi confermati di West Nile con 47 decessi e un tasso di letalità delle forme neuro-invasive del 15,8%, mentre in Emilia-Romagna risultano 23 forme neuro-invasive e 1 decesso”. Il politico spiega che la diffusione dei diversi virus presenta differenze da provincia a provincia: “A Modena si è sviluppato un focolaio di Chikungunya con 160 casi autoctoni, mentre Bologna ha registrato 2 casi autoctoni”. Tagliaferri sollecita trasparenza sui dati, menzionando il caso di Piacenza: “Piacenza, per collocazione geografica e caratteristiche ambientali, è area esposta al rischio di circolazione virale, ma a oggi i dati disponibili non offrono sufficienti dettagli. Il confronto con province vicine (Modena, Reggio Emilia, Parma e Bologna) è fondamentale per valutare la coerenza delle misure e la distribuzione delle risorse”. E rimarca: “Il governo ha ribadito la necessità di sorveglianza integrata uomo-animale-vettori, sicurezza trasfusionale e interventi rapidi proporzionati al rischio”.

Tagliaferri chiede, quindi, all’esecutivo regionali dati completi sulla situazione del virus West Nile nel piacentino e vuole sapere se la rete entomologica provinciale sia pienamente operativa, anche per comprendere i tempi di intervento nei casi rilevati. Il consigliere chiede poi alla giunta, sullo stesso tema, l’entità delle risorse dedicate nel 2025 a Piacenza per sorveglianza, laboratori, campagne informative, anche rispetto a quelle destinate a Modena, Bologna, Parma e Reggio Emilia. Vuole poi sapere quali azioni siano state attivate in raccordo con il governo nazionale per l’applicazione del piano nazionale arbovirosi e per la tutela della sicurezza trasfusionale. Infine, vuole comprendere quali azioni siano programmate per la stagione 2026, in particolare nel piacentino, in termini di potenziamento delle reti, coordinamento con gli enti locali e campagne di sensibilizzazione.

(Cristian Casali)

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