La Giunta regionale estenda anche alle sigarette elettroniche e all’apparecchio iQOS (il dispositivo che scalda e non brucia il tabacco) il divieto di fumo in tutte le strutture della Regione, compresi enti e aziende partecipati nonché treni regionali, e in particolare nelle Ausl, negli ospedali e in tutti quei locali nei quali già vige il divieto di fumo tradizionale. Lo chiedono Silvia Piccinini, prima firmataria, e Andrea Bertani (M5s) in un’interrogazione che prende le mosse dagli ultimi studi scientifici pubblicati secondo i quali le sigarette elettroniche e l’apparecchio iQOS sono dispositivi il cui utilizzo, specie in ambienti chiusi, deve suggerire cautela, in quanto non sarebbero del tutto innocui.
Una ricerca multidisciplinare dell’Università di Bologna, da poco pubblicata su Scientific reports-Nature, – si legge nell’atto ispettivo – mette in evidenza che le sigarette elettroniche possono causare seri danni alla salute, come alterazioni del Dna nel sangue, spesso l’anticamera di patologie tumorali. Inoltre, uno studio dei ricercatori della Tobacco Control Unit della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, pubblicato sulla rivista Aerosol Science &Technology, mette in evidenza che le sigarette elettroniche e l’apparecchio iQOS, benché abbiano emissioni di sostanze tossiche più basse rispetto alle sigarette tradizionali, sono dispositivi che possono comunque emettere livelli statisticamente significativi di metalli, composti organici e aldeidi.
Da qui l’iniziativa dei due consiglieri, preoccupati per l’esposizione, specie se prolungata, al fumo passivo prodotto da questi dispositivi in ambienti lavorativi e luoghi pubblici, in particolare di soggetti deboli quali bambini, pazienti asmatici, anziani e donne in gravidanza.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili online sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)
(Luca Govoni)