Sanità e welfare

Piccinini (M5s)-Amico (ERc): riconoscere la vulvodinia come malattia invalidante

“E’ una sindrome cronica dolorosa sconosciuta definita come dolore e bruciore vulvare che persiste per più di tre mesi, la cui eziologia è ancora in fase di studio, che colpisce una donna su sette e ha effetti molto invalidanti per gli aspetti quotidiani della vita delle donne”

Far sì che il Parlamento acceleri l’iter del disegno di legge che contiene disposizioni per il riconoscimento della vulvodinia come malattia invalidante nonché disposizioni per la sua diagnosi e cura.

A chiederlo, con una risoluzione, sono Silvia Piccinini (M5s), prima firmataria, e Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) che ricordano “l’esigenza di assicurare piena evidenza al problema, a cominciare dal riconoscimento giuridico della patologia: questo è indispensabile per definire una strategia in grado di affrontare il problema, abbreviare i tempi di diagnosi, incentivare la ricerca in materia, favorire la cura e non lasciare sole le donne. La Regione può svolgere un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione delle strutture del Servizio sanitario regionale, nella formazione degli operatori e nell’informazioni alle donne”.

Da qui la risoluzione per impegnare la Giunta “a intervenire sul Parlamento per accelerare l’iter per l’esame del disegno di legge finalizzato a definire disposizioni per il riconoscimento della vulvodinia come malattia invalidante, la sua diagnosi e la cura nonché a prevedere azioni di sensibilizzazione delle strutture del Servizio sanitario regionale, la formazione degli operatori e l’informazione rivolta alle donne al fine di migliorare la capacità di risposta della sanità in Emilia-Romagna rispetto a questa patologia”.

La risoluzione, inoltre, punta anche a che la Regione “prenda in esame la possibilità di prevedere a livello regionale l’inserimento della sindrome vulvovestibolare tra le patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa per le correlate prestazioni sanitarie per le donne residenti in regione ovvero a fronte di accordi con altre regioni/Province Autonome”.

(Luca Molinari)

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