Adottare tutte le misure per superare le criticità rilevate nell’attuazione del progetto BLQ-Checkpoint, con l’obiettivo di implementare l’offerta di test per rilevare l’Aids (HIV) e l’Epatite C (HCV) attraverso l’utilizzo di test rapidi a prelievo capillare, in particolare per persone ad alto rischio.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle), che ricorda come esista una convenzione tra l’Ausl di Bologna e l’Associazione PLUS ONLUS per i test antiAids, ma che, a detta della stessa Onlus, ci siano molte criticità nella sua applicazione.
“Il processo di attuazione della convenzione è stato però contrassegnato da difficoltà nelle relazioni con l’Azienda USL, legate ad aspetti diversi, fra i quali l’incertezza nell’individuazione sia dei referenti aziendali per il progetto sia delle figure mediche di riferimento, nonché l’indisponibilità di test per l’accertamento della sifilide, a fronte di dubbi circa l’utilizzo di prodotti utilizzati che hanno determinato problemi di sensibilità, determinando, in assenza di soluzioni per sostituirli, l’esigenza per l’Associazione PLUS ONLUS di provvedere direttamente, facendosi carico in proprio di costi significativi mai rimborsati”, spiega la consigliera, che ricorda come “oltre a questi aspetti un elemento di rilevante criticità segnalato dall’Associazione PLUS ONLUS riguarda l’indisponibilità dei moduli formativi per i volontari relativi all’effettuazione di test di screening”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla Giunta “se e in quali modalità intenda affrontare con l’AUSL di Bologna e l’Associazione PLUS ONLUS un confronto diretto a superare le criticità esposte rispetto alla piena ed efficace attuazione del progetto BLQ-Checkpoint e a quali attività o iniziative siano state destinate dall’AUSL di Bologna le risorse relative agli interventi di formazione previsti dalla convenzione per il progetto BLQ-CHECKPOINT”.
(Luca Molinari)