Sanità e welfare

Pompignoli (Lega): “Pericoloso l’84% dei mammografi analogici, giunta intervenga”

Il consigliere rileva inoltre che il Bufalini di Cesena rientrerebbe tra quelle strutture dove il rischio del re-intervento è più elevato, e anche su questo tema chiede chiarimenti all’esecutivo regionale

Massimiliano Pompignoli (Ln)

“L’84 per cento dei mammografi analogici sono pericolosi (perché considerati obsoleti)”. A lanciare l’allarme, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, è Massimiliano Pompignoli della Lega. Il consigliere, che cita i contenuti di un articolo pubblicato da un quotidiano nazionale, rileva che il sistema sanitario nazionale ha in dotazione, per gli esami mammografici, due tipi di strumentazione, analogica e digitale: la prima risulterebbe meno affidabile, soprattutto se l’apparecchio (726 in Italia) supera i 10 anni di vita.

“L’utilizzo di questi macchinari obsoleti- rimarca il leghista- potrebbe comportare rischi sia sul piano della diagnosi che della prognosi, tanto che lo stesso ministero avrebbe indicato la necessità di sostituire i macchinari vecchi”.

Il tumore alla mammella, si legge nell’atto ispettivo “colpisce 62 mila donne all’anno”. È quindi fondamentale, si sottolinea nel documento, “la diagnosi precoce: visite regolari con l’utilizzo di mammografi non obsoleti”.

L’esponente del Carroccio parla anche del “rischio di re-intervento (i casi in cui le donne già operate alla mammella sono costrette a ritornare in sala operatoria perché il tumore non sarebbe stato asportato totalmente)”. Tra le strutture ospedaliere dell’Emilia-Romagna dove il rischio del re-intervento sarebbe più alto, evidenzia, “ci sarebbero anche una casa di cura e due ospedali, tra cui il Bufalini di Cesena”.

Pompignoli chiede quindi l’intervento del governo regionale, per assicurare maggiori garanzie alle donne che fanno questo tipo di esami, indirizzandole nelle strutture con apparecchiature moderne. Il consigliere vuole quindi comprendere quali strutture in regione abbiano ancora in dotazione macchinari obsoleti e se sia in programma la loro sostituzione. In più, richiede, sul rischio re-intervento, informazioni sulla situazione del Bufalini.

(Cristian Casali)

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