Sanità e welfare

Pompignoli-Liverani (Lega) contro spese mediche per richiedenti asilo “quadruplicate in Romagna”

I due consiglieri interrogano la giunta per conoscere i dati nel dettaglio e se tra le spese gratuite siano state contemplate anche visite specialistiche

Massimiliano Pompignoli (Lega Nord)
Massimiliano Pompignoli (Lega)
Andrea Liverani (Lega Nord)
Andrea Liverani (Lega Nord)

Le spese sanitarie sostenute dall’Ausl di Romagna per l’assistenza e le cure rivolte ai richiedenti asilo ospitati nelle strutture di accoglienza: questo il tema al centro di un’interrogazione presentata dai consiglieri regionali della Lega Nord Massimiliano Pompignoli e Andrea Liverani. Dopo un accesso agli atti ottenuto dal consigliere Daniele Marchetti (anche lui esponente del Carroccio), i consiglieri hanno scoperto che “dal 2014 al primo semestre 2017 le Ausl della Regione hanno sostenuto, per gli immigrati ospitati nelle strutture di accoglienza, costi per un totale di 8.382.000 euro”. E nei dati consultati, emerge che “c’è stata una crescita esponenziale delle spese sostenute per i richiedenti asilo” ospitati nella zona romagnola. Tanto che “l’Ausl di Romagna -sottolineano Pompignoli e Liverani-, dal 2014 a oggi, ha praticamente quadruplicato i costi per gli immigrati. Si tratta di cifre da capogiro: nel 2014 si sono spesi 99.364 euro, nel primo semestre del 2017 ne sono stati spesi 464.077”.

Daniele Marchetti (Lega Nord)

Inoltre, i consiglieri sottolineano come “non sia definita la natura delle prestazioni sanitarie fornite gratuitamente e non sappiamo quindi se si tratti di servizi o visite di base programmate e legate alla prima accoglienza o se, tra i costi sostenuti, rientrino anche quelli per prestazioni sanitarie specialistiche”.

Dunque, Marchetti e Liverani interrogano la giunta per sapere “i costi disaggregati a livello provinciale (Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena) suddivisi per anni dal 2014 ad oggi, la natura delle prestazioni sanitarie fornite gratuitamente agli immigrati ospiti nelle strutture di accoglienza nel territorio romagnolo, chi abbia effettivamente usufruito, per ogni anno, di queste prestazioni sanitarie e quanti siano gli adulti e i minori”.

(Margherita Giacchi)

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