“Per la sanità romagnola, nonostante i tanti proclami, il paziente non è affatto al centro dell’interesse aziendale, ma lo sono, al contrario, protocolli ormai datati, razionalizzazioni decise a tavolino e algoritmi ministeriali, lontani dai bisogni dell’utenza”. A sottolinearlo con un’interrogazione rivolta alla Giunta, è Massimiliano Pompignoli (Ln) che riporta l’esempio di un cittadino del Comune di Cesenatico costretto a recarsi con i propri mezzi al pronto soccorso più vicino dopo aver atteso inutilmente oltre 30 minuti l’arrivo di un’autoambulanza e aver sollecitato telefonicamente ben tre volte il 118.
Il consigliere chiede all’assessore regionale alle Politiche per la salute Sergio Venturi “se ritenga normale” quanto avvenuto al paziente, in seguito salvato in extremis dallo staff di terapia intensiva e chirurgia d’urgenza per un infarto addominale. Non solo, secondo il leghista “non sarebbe opportuna, né appropriata” la risposta diffusa a mezzo stampa dall’Ausl Romagna che invece di scusarsi per l’accaduto, ha rilasciato “dichiarazioni burocratiche confuse e finalizzate a scansare ogni responsabilità sui fatti avvenuti” (“il 118 è un sistema dinamico che segue un preciso algoritmo ministeriale… abbiamo un margine d’errore bassissimo“).
Il leghista chiede infine se la Giunta intenda adottare provvedimenti nei confronti della direzione dell’Ausl unica della Romagna che, “con la recente riorganizzazione evidenzia preoccupanti carenze e debolezze soprattutto in alcuni reparti, quello della gestione del pronto soccorso e del sistema di intervento del 118”.
(Francesca Mezzadri)
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