Sanità e welfare

La Lega: via le liste di attesa, centrale unica di acquisti e più efficienza

Il testo illustrato in commissione Politiche per la salute: premi alle Ausl che rispetteranno i tempi di prenotazione delle visite e penalizzazioni per chi non lo farà. Accorpamento di servizi amministrativi e tecnici. Marchetti: “La giunta ci accusa solo di criticare, ma finora dalla Regione nessuna proposta”

“Abbiamo depositato nel maggio 2022 questo progetto di legge. La Lega lo presentò dopo gli allarmi provenienti dalle delibere della Regione che chiedevano alle Ausl di ridurre i costi a causa di un buco di bilancio. Chiediamo più efficienza al Servizio sanitario e vogliamo smentire la narrativa della maggioranza che l’opposizione si limiti a criticare il lavoro della giunta senza avanzare proposte”.

Ha esordito così Daniele Marchetti (Lega) in commissione Politiche per la salute, presieduta da Ottavia Soncini, illustrando il progetto di legge, “con una proposta definita “assolutamente innovativa”, delle leggi regionali 29 del 2004 e 11 del 2004, con l’intento “di segnare un nuovo corso per la sanità della nostra Regione e realizzare fin da subito una sfida importante e cruciale che il nostro Servizio Sanitario Regionale dovrà affrontare, ovvero la tragica situazione di bilancio deficitaria provocata dalla pandemia da Covid-19”.

Il pdl vede come primo firmatario Marchetti e la proposta di modifica è stata sottoscritta dall’intero gruppo Lega con Simone Pelloni, Valentina Stragliati, Michele Facci, Maura Catellani, Emiliano Occhi, Fabio Rainieri, Andrea Liverani, Gabriele Delmonte, Fabio Bergamini, Matteo Rancan, Stefano Bargi, Massimiliano Pompignoli e Matteo Montevecchi.

I tre articoli contengono le proposte per management, liste di attesa (con premi alle Ausl che rispettano i tempi e penalizzazione a quelle che creano disservizi), ottimizzazione delle risorse, mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario, efficientamento della struttura regionale di acquisto al fine di “unificare e centralizzare in capo ad un solo soggetto le funzioni di supporto alla programmazione sanitaria e socio sanitaria”.

Marchetti ha spiegato che l’articolo 1 riguarda “le agende chiuse per le visite specialistiche e lo stesso assessorato ha ammesso che il problema esiste. Molti cittadini si sentono dire “riprovi più avanti”. La richiesta è che la presa in carico sia sempre garantita perché la visita specialistica non è una lotteria. Si prevede l’introduzione di un principio per garantire premi a quelle Ausl che raggiungono l’obiettivo in modo – anche per garantire la tenuta economica – di efficientare la macchina organizzativa della sanità”.

Il secondo articolo verte sul piano economico e gestionale. “Nel 2022, a parità di servizi erogati – ha scandito il consigliere del Carroccio – è emerso che l’organizzazione dell’Emilia-Romagna costa di più di quella di altre regioni. La giunta replica che esiste un servizio capillare con le case comunità. Ma credo serva un percorso di efficientamento: bisogna lavorare sugli apparati amministrativi e tecnici della sanità, accorpare diversi servizi sotto un’organizzazione unica, certo che se si vogliono salvare posti di dirigenti … L’accorpamento non toglie autonomia ai territori e non riguarda la governance”.

L’ultimo articolo propone un’accelerazione “del servizio acquisti affinché sia più efficiente. Oggi è gestito da Intercenter. L’idea è quella di agire sulle economie di scala e sulle centrali acquisti di altre regioni. La Lega ani fa lo aveva già proposto e si era svolta una gara sperimentale tra diverse Regioni per raccolta plasma e distribuzione: quell’anno la Regione risparmiò 8 milioni di euro. Questa proposta potrebbe essere la via da percorrere se si pensa ai farmaci innovativi – che hanno un grande impatto economico – di cui si potrebbe abbattere il costo unitario. Non è impossibile, lo stesso direttore generale Luca Baldino disse che si poteva fare. Resta il rammarico che da un anno non abbiamo visto alcuna proposta da parte della maggioranza. Sappiamo che c’è una riorganizzazione in atto, ma quando chiediamo spiegazioni alla giunta non ci viene mostrata”.

La rotta, scrive Marchetti nel testo, è “di andare verso un sistema moderno con una nuova organizzazione del Servizio sanitario regionale che risponda a principi di efficientamento – eliminando ogni duplicazione di costo – e di governance “attraverso il contestuale rafforzamento delle attività di coordinamento, monitoraggio e vigilanza sulle Aziende Unitarie Sanitarie Locali”. Per il consigliere “l’obiettivo non è spendere meno riducendo i servizi, effettuando tagli sulla spesa e sul personale, bensì spendere meglio, incrementandoli: continuando ad assicurare agli assistiti in Emilia-Romagna una sanità qualificata e specializzata, che non costi ai contribuenti un euro in più del necessario”.

(Gianfranco Salvatori)

 

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