Sanità e welfare

Punti nascita, M5s: progetti pilota per salvare Castelnovo ne’ Monti, Pavullo e Borgotaro

I consiglieri Sassi, Gibertoni e Sensoli chiedono il mantenimento delle strutture per giungere ad un percorso regionale uniforme che consenta di intercettare tutte le gravidanze a basso rischio

Gianluca Sassi e Giulia Gibertoni (M5s)

Un progetto pilota regionale per mantenere attivi i punti nascita di Castelnovo ne’ Monti nel reggiano, Pavullo nel Frignano nel modenese e Borgo Val di Taro nel parmense per avviare una gestione della gravidanza a basso rischio, mantenendo e potenziando tutti i servizi pre e post parto attualmente presenti nei suddetti punti nascita. E’ la proposta, avanzata in una risoluzione e in un’interpellanza, dei consiglieri del Movimento 5 stelle Gianluca Sassi, Giulia Gibertoni e Raffaella Sensoli (capogruppo) che riportano anche le dichiarazioni dell’Assessore Sergio Venturi riguardo la volontà della Regione di non privare di un servizio importante i territori montani e sulla necessità di mantenere la sicurezza, elementi ampiamente condivisi sia da tutte le forze politiche e dai comitati.

La Commissione nascita regionale, ricordano i consiglieri nell’atto, avrebbe deciso di chiedere al Comitato percorso nascita nazionale la concessione della deroga alla chiusura per i punti nascita di Mirandola e di Cento. “La Regione avrebbe chiesto una deroga anche per i punti nascita di Borgo Val Taro, Castelnuovo ne’ Monti, Scandiano e Pavullo nel Frignano”, aggiungono i pentastellati, “decisione fortemente sostenuta dai comitati dei cittadini”.

Raffaella Sensoli
Raffaella Sensoli (M5s)

“Le dichiarazioni dell’Assessore e lo spirito che ha portato alla richiesta di deroga, respinta dal Ministero, ben si conciliano con il mantenimento dei suddetti punti nascita riclassificandoli come progetti pilota per giungere ad un percorso regionale uniforme che consenta di intercettare tutte le gravidanze a basso rischio”, insistono Sassi, Gibertoni e Sensoli che chiedono quindi, “qualora il progetto presenti aspetti fattibili, di istituire da subito un gruppo di lavoro interno all’Assessorato, coadiuvato dalle Ausl, per la creazione nei suddetti punti nascita della gestione dei parti a basso rischio”.

“La riorganizzazione dell’assistenza alla nascita nel distretto dove non sarà più possibile mantenere attivi i suddetti punti nascita potrà essere una straordinaria opportunità per migliorare l’assistenza al percorso nascita, con un’attenta personalizzazione e un accompagnamento, in particolare da parte dell’ostetrica, delle donne e delle loro famiglie per i parti a basso rischio”, spiegano i consiglieri che auspicano ulteriori approfondimenti e valutazioni della proposta.

(Francesca Mezzadri)

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