Nuova interrogazione di Tommaso Foti (Fdi-An) sulle due procedure concorsuali e una procedura di mobilità esterna espletate dall’Ausl della Romagna per il reperimento di personale con particolari caratteristiche professionali da inserire nell’Unità operativa di oncologia dell’ospedale di Ravenna.
Il consigliere, ritenendo non esaustiva la risposta dell’assessore regionale alla Sanità a un suo precedente atto ispettivo, torna a chiedere all’esecutivo regionale di approfondire il rapporto intercorso tra il presidente della commissione giudicatrice, in un caso, e membro di commissione d’esame, nell’altro caso, e i tre vincitori delle due procedure selettive, che, ad avviso di Foti, configurerebbe la sussistenza di un vero e proprio sodalizio professionale tale da rendere il soggetto incompatibile nel duplice incarico e potenzialmente inficiabili i due concorsi.
Nella lunga e dettagliata interrogazione appena depositata in Regione, il capogruppo di Fdi-An evidenzia come tra i vincitori dei concorsi e il presidente della commissione/membro di commissione vi sia stato un rapporto di tipo professionale con reciproci interessi (borse di studio, proventi di sperimentazioni cliniche), aspetti di sistematicità, stabilità, continuità e quella connotazione fiduciaria propria del sodalizio professionale.
Da qui la richiesta di Foti finalizzata a verificare “se l’Ausl della Romagna abbia effettuato i dovuti controlli sulla effettiva insussistenza di ipotesi di incompatibilità tra il commissario d’esame/presidente di commissione e i candidati ammessi alle procedure concorsuali e risultati vincitori e se abbia verificato che nelle autodichiarazioni rilasciate per ricoprire il ruolo di presidente/membro di commissione il soggetto in questione abbia riportato la tipologia dei rapporti a qualsiasi titolo intercorsi o in essere con i candidati risultati vincitori”.
L’atto ispettivo termina con l’invito alla Giunta regionale a chiedere all’Ausl della Romagna di confermare o meno la sussistenza del sodalizio professionale e l’assenza di vizi nella composizione delle due commissioni di esame che possano avere inficiato le procedure concorsuali.
(Luca Govoni)