Quaranta pazienti affetti da Sla (sclerosi laterale amiotrofica) residenti nella provincia di Ravenna non dispongono di percorsi codificati Pdta (Percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale) in ambito sia intra-ospedaliero che extra-ospedaliero. Lo fanno sapere in un’interrogazione diretta alla Giunta le consigliere Manuela Rontini (Pd) e Silvia Prodi (Misto-Mdp).
Le consigliere spiegano che la Regione, tramite la delibera di Giunta n. 169 del 18 febbraio 2013, ha disposto quale debba essere il percorso assistenziale integrato della persona con sclerosi laterale amiotrofica in tutte le aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna. Tuttavia l’ospedale di Faenza, scelto come centro di riferimento nella provincia di Ravenna, non fornirebbe un’adeguata assistenza ai malati di Sla. Il Consiglio comunale di Faenza, continuano Prodi e Rontini, il 18 dicembre 2017 “ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna l’Amministrazione ad attivarsi affinché l’Ausl Romagna garantisca una giusta assistenza”.
Le consigliere, pertanto, sollecitano la Giunta ad intervenire “per fare in modo che l’Ausl Romagna dia seguito agli impegni assunti e garantisca il personale dedicato, la dotazione di posti letto, le risorse mediche e la strumentazione necessaria per il ricovero dei malati. Inoltre Prodi e Rontini chiedono “se sia in previsione l’istituzione di un coordinamento territoriale strutturato per portare a compimento il Pdta Sla anche in provincia di Ravenna”; e, infine, se non sia opportuno “sollecitare l’Ausl Romagna affinché individui il case manager per il territorio della provincia di Ravenna in grado di gestire direttamente le problematiche nel territorio romagnolo dei pazienti malati di Sla e delle loro famiglie”, come previsto dalla delibera di Giunta n. 169 del 18 febbraio 2013.
(Riccardo Querciagrossa)