“Le linee guida di prossima emanazione per il riordino ospedaliero stabiliranno lo scenario in cui le direzioni aziendali e le conferenze territoriali sociali e sanitarie dovranno definire la programmazione sanitaria e quindi i conseguenti piani attuativi locali. Pertanto, l’Ausl di Reggio Emilia nei prossimi mesi sarà impegnata a stabilire gli assetti locali dei servizi, compreso quello del punto nascite di Castelnovo ne’ Monti”. È quanto ha affermato l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, rispondendo in Aula all’interrogazione immediata presentata dal Gabriele Delmonte (Ln) sulla chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti, nel reggiano.
“L’obiettivo- ha aggiunto l’assessore- è di dare adeguata assistenza, certamente non chiudendo gli ospedali ma trasformandoli ove necessario, in modo da mantenere la idonea dislocazione territoriale; ogni paziente deve essere trattata nel posto giusto per la sua condizione patologica e tra i posti giusti vi è quello più vicino a casa”.
Delmonte, dichiarandosi insoddisfatto della risposta della Giunta, ha riferito sui problemi connessi alla chiusura del reparto castelnovese: “L’ospedale Sant’Anna funge da punto di riferimento per un’area che ricopre decine di chilometri quadrati, l’eventuale chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia rappresenterebbe una perdita e un danno irreparabile per tutta la popolazione, in quanto costringerebbe le partorienti a compiere anche 70 chilometri per raggiungere il presidio ospedaliero più vicino, a Reggio Emilia”.
In conclusione del suo intervento, il consigliere ha sollecitato l’assessore “a farsi portavoce presso l’Ausl reggiana al fine di evitare la chiusura del punto nascite di Castelnovo”.
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(cr)