La Regione prenda posizione sul progetto di distribuzione gratuita di pipe per il consumo di crack realizzato dal Comune di Bologna.
A chiederlo è un’interrogazione a firma di Elena Ugolini (Rete civica), Marta Evangelisti (FdI), Tommaso Fiazza (Lega) e Pietro Vignali (FI).
“Organi di stampa hanno dato notizia che il Comune di Bologna avrebbe avviato un progetto di distribuzione gratuita di pipe per il consumo di crack e questa misura, secondo quanto dichiarato dall’amministrazione comunale, avrebbe la finalità di ridurre i rischi connessi all’uso di materiale non sterile e, contestualmente, di avvicinare i consumatori ai servizi di assistenza e disintossicazione”, spiegano i consiglieri firmatari, per i quali “fornire strumenti direttamente utilizzabili per il consumo di sostanze stupefacenti, anche se con finalità dichiarate come preventive, può di fatto configurare una forma di agevolazione all’uso di droga: l’iniziativa del Comune di Bologna rischia di creare un precedente problematico sotto il profilo giuridico e istituzionale, oltre a sollevare forti dubbi sull’efficacia reale della misura in termini di tutela della salute e di contrasto alle dipendenze”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere se la Regione ritenga tutto questo compatibile con il vigente quadro normativo nazionale e se non ritenga opportuno attivarsi, per quanto di competenza, al fine di verificare la legittimità dell’iniziativa e i suoi possibili riflessi sul piano legale e sanitario.
I consiglieri chiedono anche “quali azioni la giunta intenda promuovere per assicurare che gli interventi di riduzione del danno e di prevenzione delle tossicodipendenze in Emilia-Romagna si sviluppino esclusivamente all’interno di percorsi terapeutici strutturati, rispettosi della normativa vigente e orientati alla reale disintossicazione dei soggetti coinvolti”.
(Luca Molinari)



