Sanità e welfare

Rete civica: sostenere le spese extra-sanitarie dei pazienti che devono subire un trapianto fuori regione

In una risoluzione si chiede alla Giunta l’impegno a sostenere le spese per viaggio, vitto e alloggio per coloro che devono recarsi fuori regione per un trapianto e per i loro accompagnatori.

Sostenere economicamente chi è costretto a recarsi fuori regione per un trapianto, per le visite preliminari propedeutiche e per le visite successive, con il rimborso delle spese extra sanitarie per viaggio, vitto e alloggio.

È l’impegno che Rete civica chiede alla giunta con una risoluzione.

“Il trapianto di organi e tessuti è un trattamento medico di consolidata e comprovata validità clinica che rappresenta in gran parte dei casi l’unica possibilità di sopravvivenza per l’ammalato – spiega Rete civica -. È ormai assodato che un’efficace e adeguata continuità assistenziale pre e post trapianto garantisce i migliori risultati nei soggetti sottoposti o da sottoporre a trapianto”.

Secondo il consigliere proponente “il concetto di continuità assistenziale non deve dunque limitarsi alla sola dimensione medica in senso stretto ma riguardare anche la più ampia dimensione socio-sanitaria. È quanto mai opportuno che le spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute dal paziente e da un suo accompagnatore vengano rimborsate, così come già accade in diverse regioni italiane”.

Rete civica, infatti, evidenzia come “in questa Regione non è ancora previsto il rimborso delle spese extra sanitarie per i pazienti che devono effettuare trapianti al di fuori del territorio regionale”.

“Il rimborso deve riguardare non solo la persona che si sottopone all’intervento del trapianto, ma anche l’accompagnatore per l’intera durata del soggiorno. Analogamente il rimborso deve essere previsto anche per il donatore vivente e il suo eventuale accompagnatore” conclude Rete civica, che chiede dunque alla giunta un impegno in tal senso.

(Brigida Miranda)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

Sanità e welfare