Non solo è “una scelta più che legittima dal punto di vista legislativo”, ma, soprattutto, l’assessore alla Sanità, Sergio Venturi, “è un importante professionista che può offrire un contributo qualificato e competente a un settore come la sanità che, fosse anche solo per il budget, richiede una grande esperienza”. Non si può quindi “ridurre il suo apporto alla Regione al suo solo stipendio, anche perchè così facendo si rischia di allontanare per sempre dalla politica le figure più importanti della società civile”.
Così il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Andrea Rossi, rispondendo questa mattina in Aula a una interrogazione del gruppo Lega Nord, di cui il capogruppo Alan Fabbri è stato il primo firmatario, in cui si chiedeva alla Regione un giudizio sulla scelta di Venturi di rinunciare alla propria indennità di assessore per mantenere il trattamento economico dell’ente di appartenenza, l’Ausl di Modena.
“La nostra è una questione di carattere morale e politico- aveva esordito Fabbri presentando l’interrogazione-, siamo in un regime di tagli e Venturi sceglie una indennità che prevede 2 mila euro in più al mese rispetto a quella da assessore, è una decisione che vanifica, di fronte ai cittadini, l’impegno per la riduzione dei costi della politica che l’Assemblea sta portando avanti dall’inizio di questa legislatura”.
A Rossi, che ha colto l’occasione per rivendicare i risparmi già in essere grazie alle ultime decisioni della Giunta, a partire dai 5 milioni di euro dovuti alla riduzione della retribuzione di risultato per i dirigenti sanitari, Fabbri ha replicato ribadendo di “non riuscire a capire se politicamente la Regione condivide la scelta del suo assessore: per noi rimane una decisione non corretta in questo clima sia di riduzione dei costi della politica che di tagli al sistema sanitario”.
(Nelle foto allegate, il consigliere Fabbri e l’assessore Venturi questa mattina in Aula)