“Nell’ambito delle scelte programmatiche sulla rete sanitaria regionale, la Giunta valuti positivamente la conversione, nella casa di cura Montanari di Morciano di Romagna, di posti letto già accreditati per lungodegenza in posti letto per acuti (pazienti che manifestano forme acute di malattia), come disposto dalla normativa nazionale, affinché si possa scongiurare definitivamente qualunque ipotesi di chiusura di un servizio che dal 1913 opera a favore del territorio”. A chiederlo, in una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa, è Raffaella Sensoli (M5s).
“La bozza del ‘regolamento sugli standard ospedalieri’- si evidenzia nell’atto- prevede la non accreditabilità per strutture sanitarie la cui recettività sia inferiore a 60 posti letto per acuti”.
Sensoli rileva il fatto che nel 2014 “la casa di cura è già stata sottoposta, con esito positivo, da parte della Commissione regionale, a visita di verifica al fine del rinnovo dell’accreditamento”. Viene inoltre citato l’atto autorizzativo rilasciato nel febbraio 2014 dalla Direzione generale dell’assessorato alle Politiche per la salute relativo “all’ampliamento di 20 posti letto per lungodegenti” al Montanari.
“La casa di cura Montanari- conclude l’esponente M5s- è una delle aziende col maggior numero di dipendenti dell’intera Valconca e la prima in assoluto all’interno del comune di Morciano, nella fattispecie sono 92 i dipendenti, più un centinaio di medici ed altro personale qualificato a rapporto libero professionale. L’indotto della casa di cura dà lavoro a imprese di pulizie, imprese di preparazione pasti, di lavanderia e di tutto il comparto alberghiero del territorio per soddisfare le esigenze dei pazienti e dei parenti accompagnatori che, consapevoli della qualità del servizio sanitario e della professionalità dei collaboratori, giungono a Morciano da tutta Italia”.
(cr)