La permanenza nei pronto soccorso (dall’entrata all’uscita) dovrà rispettare standard precisi: al massimo sei ore (a livello nazionale sono otto), con massimo un’ora in più per i casi di maggiore complessità. Verranno riviste le procedure per la presa in carico (ai quattro attuali codici per il triage si aggiunge il colore blu), aumenterà il numero dei sanitari in servizio e verrà favorito il confronto tra le strutture attive in regione.
Informativa in mattinata dell’assessorato alle Politiche per la salute (in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli) sul percorso regionale per ridurre le attese e migliorare l’accesso e la qualità dei servizi nelle strutture di pronto soccorso dell’Emilia-Romagna.
Cruciale per Giuseppe Paruolo (Pd) la questione del personale, il consigliere ha chiesto l’attivazione di apposite politiche per “incentivare i medici a lavorare nell’emergenza e urgenza”.
Giuseppe Boschini (Pd) si è invece soffermato sul tema tempi d’attesa: “Non è facile spiegare agli utenti l’obiettivo delle sei ore, che si aspettano di trascorrere in questo tipo di strutture non più di quattro ore”. Il consigliere ha anche chiesto un maggiore coinvolgimento, su questi argomenti, della cittadinanza.
Per Daniele Marchetti (Ln) il problema è quello degli accessi impropri: “Spesso il cittadino si rivolge al pronto soccorso perché non trova alternative rispetto a questo servizio, nella riorganizzazione sanitaria occorre tenere conto di questi aspetti”.
D’accordo con il leghista la consigliera Raffaella Sensoli (M5s), che ha sollecitato una ridefinizione del ruolo delle case della salute, chiedendo che “i cittadini siano informati sulle alternative ai pronto soccorso”.
Silvia Prodi (Misto-Mns) ha invece chiesto, sul tema dell’attesa, una maggiore attenzione verso la popolazione anziana: “I tempi lunghi possono portare a un forte disagio psicofisico”.
Al termine della seduta, il presidente Zoffoli ha ribadito l’importanza di questo piano: “L’obiettivo è quello di superare le criticità presenti in questo tipo di strutture”.
(Cristian Casali)