Sanità e welfare

Pompignoli (Ln): Ausl Romagna trasferisce dipendenti che beneficiano della legge 104

L’esponente del Carroccio parla di spostamenti sistematici, “con una media di dieci volte al mese”, di chi beneficia dei permessi per assistere parenti con handicap

Massimiliano Pompingoli (Lega Nord)
Massimiliano Pompignoli (Lega Nord)

Dipendenti dell’Ausl della Romagna che usufruiscono della legge 104 (quella che permette di godere di permessi per l’assistenza di parenti con handicap) ma che invece pare vengano trasferiti dall’azienda. Questo al centro dell’interrogazione presentata da Massimiliano Pompignoli (Lega Nord).

“Da alcune segnalazioni- spiega il consigliere- è emersa la regolare tendenza della Direzione generale dell’Ausl della Romagna, all’interno dei distretti di Cesena-Valle Savio e del Rubicone, a spostare in maniera sistematica, con una media di dieci volte al mese, i lavoratori fruitori dei benefici della 104 e quindi con familiari disabili a carico”. Insomma, una serie di spostamenti “ormai diventati regolari- spiega l’esponente del Carroccio-, di molte decine di chilometri, molti dei quali imposti nell’indicazione della sede lavorativa e senza alcun tipo di consenso da parte dell’operatore sanitario. In alcuni casi- insiste il consigliere- si sarebbero verificati episodi di accanimento organizzativo e sollecitazioni a desistere nei confronti dei lavoratori che più di una volta hanno denunciato la violazione dei loro diritti”.

Pompignoli, pertanto, chiede alla Giunta “per quale motivo la direzione dell’Ausl di Romagna persista nello spostare in maniera sistematica e arbitraria, con una media di dieci volte al mese, i propri lavoratori fruitori dei benefici della legge 104”. Domanda, inoltre, “quale sia il numero complessivo dei lavoratori fruitori dei benefici della 104, suddividi per gli otto distretti sanitari dell’Ausl di Romagna, e gli indici di mobilità interna di questa fascia di operatori, specificando la sede di spostamento diversa rispetto a quella contrattualmente prevista e se si tratti di spostamenti volontari o meno”.

(Margherita Giacchi)

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