Sanità e welfare

Sanità. Sensoli (M5s): introdurre l’infermiere di famiglia e comunità nel sistema sanitario regionale

Sul tema, la consigliera presenta sia un’interrogazione che una risoluzione: questa figura professionale – afferma – “può essere una scelta strategica per potenziare l’offerta dei servizi territoriali e domiciliari”

La Giunta regionale valuti l’opportunità di introdurre nel sistema sanitario regionale l’infermiere di famiglia e di comunità: questa figura professionale può, infatti, concorrere positivamente alla riorganizzazione dei servizi territoriali e può essere una scelta strategica per potenziare l’offerta dei servizi territoriali e domiciliari allo scopo di migliorare l’accesso ai servizi sanitari, concorrere alla promozione di sani stili di vita, riconoscere precocemente gli stati di fragilità prima che insorgano stati irreversibili di disabilità, gestire in modo integrato le condizioni di cronicità in collaborazione con i medici, sviluppare l’educazione terapeutica per l’autogestione della malattia e gestire appropriati strumenti di tele-assistenza.

A chiederlo è Raffaella Sensoli (M5s) che, su questo tema, presenta sia un’interrogazione, che una risoluzione dove rileva che “questa figura professionale è stata descritta per la prima volta dall’Ufficio regionale Oms per l’Europa di Copenaghen nel gennaio del 2000: un health professional dedicato alla tutela della salute del nucleo familiare, come responsabile delle cure domiciliari, con l’obiettivo di stabilizzare il quadro clinico e rendere migliore la qualità di vita”. L’introduzione dell’Infermieristica di famiglia e di comunità – aggiunge la consigliera – può concorrere alla riorganizzazione dei servizi territoriali e al raggiungimento degli obiettivi delle Case della Salute, così come le funzioni svolte da queste figure sono una naturale evoluzione di funzioni professionali già svolte in ambito territoriale. E’ quindi necessario – ribadisce – promuovere la formazione infermieristica specifica in collaborazione con le università del territorio, sul modello di quanto fatto nella Regione Piemonte dalle Università degli Studi di Torino e degli Studi del Piemonte Orientale, attraverso il master di I livello “Infermieristica di Famiglia e di Comunità” e/o corsi di perfezionamento. Di qui, la richiesta di promuovere la formazione infermieristica specifica per questa figura professionale in collaborazione con le università del territorio.

(Antonella Celletti)

 

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