E’ stata approvata la risoluzione che impegna “la giunta ad avviare, di concerto con le Aziende servizi alla persona e i Distretti sanitari, una ricognizione utile all’individuazione di tutte quelle strutture sociosanitarie che necessitino di interventi di riqualificazione strutturali ed energetici”. La risoluzione è stata presentata dalla Lega ed è stata votata, in Assemblea legislativa, in modo bipartisan, grazie a un corposo emendamento del Pd.
Daniele Marchetti (Lega), primo firmatario della risoluzione, ha portato a esempio il problema dell’installazione di impianti termosanitari nella Casa residenza anziani Venturini di Imola auspicando “che non sia un caso isolato. Servono fondi, perché sono interventi onerosi per l’efficientamento energetico. Ho chiesto di avviare una ricognizione per arrivare a finanziamento. Dopo un confronto istituzionale, si deve arrivare al coinvolgimento di tutti. Oggi sono già state stanziate le risorse. La maggioranza ci ha chiesto un intervento del governo. E noi abbiamo chiesto all’esecutivo nazionale di valutare stanziamenti. Resta, però, da attivare l’accordo con Anci per individuare le risorse per gli interventi. In questo momento delicato, importanti sono gli impegni messi nero su bianco e il nostro intervento su governo”.
Francesca Marchetti (Partito democratico) ha ricordato di aver posto “attenzione su questo tema – la giunta ha già stanziato dei finanziamenti – ad esempio con gli interventi nell’imolese come la Cra Medicina o Pozzoli. Questa risoluzione va oltre l’Imolese. Le strutture per anziani o non autosufficienti hanno criticità che vanno affrontate. Siamo d’accordo anche sull’impegno di Anci per una ricognizione per continuare l’efficientamento energetico e avere una stima dei finanziamenti necessari. Anziani e fragili hanno bisogno di avere luoghi adeguati ai cambiamenti climatici in atto”.
Per Simone Pelloni (Lega) “la criticità nasce da lontano, dalla difficoltà di gestione delle Asp. Nel settore sociosanitario questa Regione preferisce convenzioni con privato a gestione pubblica, aumentando il precariato, con contratti a tempo determinato, nelle aziende pubbliche. Se miglioriamo gli ambienti ma non la gestione, fra qualche anno saremo al punto di partenza”.
Giuseppe Paruolo (Pd) ha detto che “il futuro si presenta con problemi di dimensionamento delle strutture, a causa dell’invecchiamento della popolazione, e le criticità aumenteranno. Occorre, pertanto, capacità di guardare avanti. Va adeguato il sostegno anche a livello domiciliare. Il coinvolgimento deve essere ad ampio spettro, famiglie, volontariato, terzo settore, e non si può lasciare spazio solo al mercato, appannaggio di chi può pagare rette elevate. Servono modelli nuovi che garantiscano la tenuta del sistema”.
Francesca Maletti (Pd) ha sottolineato che occorre “interrogarsi sui servizi per i nostri anziani e per i fragili. Nelle strutture d’estate fa molto caldo. E ci siamo chiesti come strutturare meglio i servizi: strutture, domiciliari, assistenziali. Poi ci sono stati piani caldo distrettuali per far accedere a luoghi freschi chi aveva patologie croniche. No alla privatizzazione delle Asp. C’è uno studio sulla sostenibilità economica, perché il rischio è quello di un forte impatto sui bilanci comunali, proprietari delle Asp”.
Secondo Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) “è positiva la mappatura delle strutture per l’efficientamento energetico. E’ necessario utilizzare i bandi della Regione. Questo tema è legato ai cambiamenti climatici. Serve una legge che contempli tutti i diversi aspetti. Queste operazioni non possono più attendere”.
La risoluzione originaria è stata poi completamente sostituita da un emendamento presentato da Francesca Marchetti che sottolinea e ricorda le azioni già intraprese e quelle in corso di svolgimento da parte della Regione sulla riqualificazione, strutturale e non, delle Asp emiliano-romagnole.
(Gianfranco Salvatori)