La Lega ha presentato un progetto di legge recante “Disposizioni a favore dei soggetti affetti da Sensibilità Chimica Multipla (Mcs)”, di cui è primo firmatario Gabriele Delmonte (gli altri sottoscrittori sono Stefano Bargi, Fabio Rainieri, Matteo Rancan, Massimiliano Pompignoli, Daniele Marchetti, Marco Pettazzoni e Andrea Liverani), la cui finalità è far sì che la Regione riconosca la sensibilità chimica multipla (Mcs) come patologia, promuovendo interventi a favore delle persone che ne sono affette.
La Sensibilità chimica multipla – si legge nella relazione introduttiva – è una malattia caratterizzata dall’impossibilità di tollerare qualsiasi traccia di sostanza chimica nell’ambiente (insetticidi, pesticidi, disinfettanti, detersivi, profumi, deodoranti personali o per la casa, vernici, solventi, carta stampata, materiali per l’edilizia, farmaci, tessuti e stoffe). Si tratta – precisano i proponenti – di una delle malattie più gravi conosciute al mondo, perché implica un’invalidità totale che porta all’isolamento fisico e impedisce qualsiasi forma di vita sociale. In Italia – evidenziano i leghisti – la Mcs non è inserita fra le patologie riconosciute dal sistema sanitario. Questo – sottolineano – rende la situazione dei malati di MCS insostenibile e drammatica, in quanto non possono rivolgersi ad alcuna struttura medica in caso di necessità, nemmeno al Pronto soccorso, dove la mancanza di ambienti adeguati e di competenze specifiche del personale medico comportano rischi gravi per il paziente. Alcune Regioni, però, ultima in ordine di tempo le Marche – riportano i consiglieri del Carroccio – l’hanno identificata come patologia cronica.
Da qui l’iniziativa della Lega, che, mediante la proposta di legge, prevede “il riconoscimento, da parte della Regione, della Sensibilità chimica multipla come patologia, e dispone la realizzazione di un sistema integrato di interventi di prevenzione, diagnosi e cura, volto ad assicurare l’erogazione di prestazioni uniformi, qualificate appropriate ai soggetti affetti da Mcs nonché a favorire il loro inserimento nella vita sociale e lavorativa, nel rispetto della normativa vigente”.
(Luca Govoni)