Fermare “l’epidemia oncologica” dovuta ai ritardi e alle chiusure dei servizi avvenuti durante le varie ondate da Coronavirus.
A chiederlo, in una risoluzione, è Giancarlo Tagliaferri (Fdi), che ricorda come “gli screening non sono ancora ripartiti, questo induce a fare diagnosi tardive e per i pazienti diventa ancor più difficile, dopo l’intervento chirurgico, poter accedere alla indispensabile riabilitazione fisica e psicologica. Per i malati oncologici è diventato tutto più difficile in questi ultimi anni e le disuguaglianze sono aumentate. La prima riguarda la disponibilità economica dei pazienti, perché chi può si rivolge alle strutture private e aggira lo stallo in cui sono precipitate le strutture pubbliche. È stato calcolato che un malato oncologico ordinariamente spende non meno di duemila euro di tasca propria per spese di trasporto e per gli esami diagnostici, ma non è sempre in grado di affrontare i costi di un intervento chirurgico in una struttura privata”.
Da qui la risoluzione per impegnare la Giunta ad “attivarsi nei confronti del Governo affinché intervenga opportunamente, se necessario anche con un decreto ad hoc. E’ giunto il momento di rilanciare l’attenzione al malato oncologico, prendendo atto che a furia di rimandare anche solo la riflessione sistematica sulla loro condizione, si è creato una nuova pandemia, quella oncologica”.
(Luca Molinari)