Esami e terapie gratuite per tutte le persone affette da Sensibilità Chimica Multipla, ma anche percorsi personalizzati nelle strutture sanitarie per garantire ai malati di Scm l’accesso alle cure ospedaliere. Lo chiede una risoluzione, presentata da Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) e Paolo Zoffoli (Partito democratico), che impegna la Giunta ad attivarsi affinché si possa consentire a questi pazienti di effettuare le visite mediche specialistiche e riabilitative riducendo per quanto possibile il contatto con qualsiasi tipo di agente inquinante. La sensibilità chimica multipla è una patologia che costringe chi ne è affetto a evitare il contatto con aree inquinate e con qualsiasi tipo di sostanza chimica, per evitare sintomi cutanei e neurologici importanti o gravissime crisi respiratorie. Fin dal 2005 la Regione Emilia-Romagna aveva inserito la Scm nell’elenco delle malattie rare. Nel 2008, però, il Consiglio superiore di sanità ha assunto “una posizione molto contrastata” da ambienti scientifici e dalle persone affette da tale patologia, ha deciso che la sensibilità chimica multipla non può essere considerata malattia rara e che i pazienti affetti non possono trovare adeguata risposta nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). La Regione Emilia-Romagna ha recepito quanto stabilito, ricomprendendola tra le malattie diffuse, senza che questo abbia tuttavia “modificato realmente i percorsi assistenziali precedenti”.
I consiglieri M5s e Pd fanno notare però come una direttiva regionale, che garantisce assistenza sanitaria efficace a questi pazienti, sembri “essere disattesa o comunque non completamente applicata”. “I malati di Mcs- spiegano Piccinini e Zoffoli- non riescono ad oggi, di fatto, ad avere quei livelli minimi assistenziali cui hanno diritto come cittadini per la reale impossibilità di accedere alle strutture sanitarie a causa delle sostanze chimiche aerodisperse nell’aria (profumi, disinfettanti, detergenti, gas di scarico, esalazioni di indumenti lavati con detersivi non biologici, vernici, plastiche, gomme) e per la presenza di campi elettromagnetici”. I due consiglieri sottolineano anche come i pazienti affetti da intossicazione chimica o Mcs siano “costretti a isolarsi, a evitare qualsiasi contatto e a provvedere da soli alle proprie cure, esclusivamente domiciliari, non potendo accedere normalmente ed in sicurezza ad ambulatori e ospedali”. Per questo Piccinini e Zoffoli invitano la Giunta a mantenere per i pazienti residenti in Regione la gratuità degli esami specialistici e della terapia farmacologica, anche attraverso supplementi vitaminici e dietetici. La risoluzione impegna inoltre ad attivarsi “affinché si possa consentire ai pazienti di effettuare le visite mediche specialistiche e riabilitative tramite percorsi dedicati che riducano per quanto possibile il contatto con qualsiasi tipo di agente inquinante”, come fatto dall’ospedale Cona di Ferrara. L’atto di indirizzo chiede di valutare la possibilità di distribuire la terapia farmacologica e le supplementazioni vitaminiche e dietetiche, attraverso le farmacie ospedaliere dell’intero territorio regionale, e di aprire un tavolo di confronto tra le associazioni di pazienti con la commissione regionale che si occupa della farmacovigilanza, “per promuovere una valutazione di farmaci senza additivi, solfiti, conservanti, e altre sostanze non tollerate dalle persone affette da sensibilità chimica multipla”.
(Giulia Paltrinieri)