Parere positivo della commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Giuseppe Paruolo – con il sì di Pd e Sel e l’astensione di Ln, Fi e Fdi-An – alla delibera di Giunta ‘Indirizzi per gli interventi di qualificazione delle scuole dell’infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli enti locali nonché per le azioni di miglioramento della proposta educativa e del relativo contesto e per gli interventi di rilevanza regionale’.
Confermato nel 2016 il finanziamento da 4,1 milioni di euro per le scuole paritarie dell’infanzia, comunali e private. Con questo documento, si legge nell’atto, vengono programmati “gli indirizzi, sul piano programmatico, utili ad offrire un quadro unitario e organico di riferimento per quanto riguarda la qualificazione, il miglioramento della proposta educativa, tramite la realizzazione di progetti e di iniziative rivolte ai bambini e alle bambine delle scuole dell’infanzia, con peculiare riferimento alla continuità e al raccordo interistituzionale tra esse, i servizi educativi per la prima infanzia e la scuola primaria”.
“Azioni- hanno specificato i tecnici della Giunta- che consentono di rafforzare la programmazione degli interventi nel settore dei servizi 3-6 anni, attraverso progetti di innovazione del contesto, del rapporto educativo e delle prestazioni offerte, oltre a interventi di qualificazione delle scuole. Confermata anche la figura del coordinatore pedagogico”. Un sistema, hanno aggiunto, “che contempera le differenze territoriale, con particolare attenzione alle zone montane”.
I tecnici hanno poi fotografato la situazione regionale su scuole dell’infanzia statali e non statali (dati relativi all’anno scolastico 2014-2015).
Questi i dati presentati in commissione.
In Emilia-Romagna si contano 732 scuole dell’infanzia statali (46,86%) e 830 scuole non statali (53,14%).
Forlì-Cesena con il 63,76% (95 scuole), Piacenza con il 63,46% (66) e Modena con il 51,68% (123) sono le province con la percentuale più elevata di scuole per l’infanzia statali; seguono Rimini (47,69%, 62), la Città metropolitana di Bologna (47,21%, 161), Parma (44,76%, 64), Ferrara (38,28%, 49), Ravenna (38,21%, 47) e Reggio Emilia (31,55%, 65).
Reggio Emilia (68,45%, 141 scuole), Ravenna (61,79%, 76) e Ferrara (61,72%, 79) quelle con la maggiore prevalenza di scuole non statali; seguono Parma (55,24%, 79), Città metropolitana di Bologna (52,79%, 180), Rimini (52,31%, 68), Piacenza (36,54%, 38) e Forlì-Cesena (52,31%, 68).
Tra le scuole non statali finanziate attraverso la delibera in discussione, 280 sono comunali, 546 private e 4 con altre tipologie.
Quanto alle iscrizioni dei bambini, Piacenza (64,31%, 4.460 iscrizioni), Forlì-Cesena (62,54%, 6.565), Modena (53,77%, 10.381) e la Città metropolitana di Bologna (50,43%, 12.971) sono le province con le percentuali maggiori di bambini iscritti alle scuole statali; seguono Ravenna (48,14%, 4.805), Rimini (46,47%, 4.170), Parma (43,38%, 4.735), Ferrara (39,33%, 3.000) e Reggio Emilia (29,62%, 4.353).
Reggio Emilia (70,38%, 10.343 bambini), Ferrara (60,67%, 4.627), Parma (56,62%, 6.181), Rimini (53,53%, 4.804) e Ravenna (51,86%, 5.176) quelle con più iscritti alle scuole non statali; seguono la Citta metropolitana di Bologna (49,57%, 12.751), Modena (46,23%, 8.924), Forlì-Cesena (37,46%, 3.932) e Piacenza (35,69%, 2.475).
(cr)