Qual è la dimensione del problema degli esuberi nelle strutture scolastiche dell’Emilia-Romagna?
A chiederlo è un’interrogazione a prima firma Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) e sottoscritta anche da Francesca Marchetti (Pd).
Negli ultimi tre anni la giunta regionale ha chiesto più volte al ministero competente di incrementare l’organico delle scuole in Emilia-Romagna. Secondo quanto previsto dal governo, però, – riportano i due consiglieri – in Emilia-Romagna si prevede un taglio di 15 posizioni di dirigenti scolastici e direttori dei Servizi generali e amministrativi in tre anni e questo comporterà la necessità di riorganizzare la rete scolastica, accorpando istituzioni scolastiche che già hanno una media di più 1.000 studenti per autonomia scolastica, con punte di quasi 1.200 studenti di media nelle scuole superiori di secondo grado. “La Regione – sottolineano i proponenti l’atto ispettivo – si è costituita in giudizio davanti alla Corte Costituzionale contro le parti della Legge statale di Bilancio sulla riorganizzazione della rete scolastica nelle quali si alza a 900 studenti la soglia minima per poter avere un’autonomia scolastica con un proprio dirigente, col rischio, di fatto, di accorpamenti e riduzione del numero delle autonomie, e quindi delle scuole gestite dalle stesse, in particolare nelle aree interne, periferiche e nei comuni montani”.
Da qui la richiesta di Federico Amico e Francesca Marchetti per sapere dalla giunta “se intenda avviare un confronto con l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna per capire l’entità del problema a livello regionale e se il problema sia legato agli spazi o all’organico assegnato all’Emilia-Romagna dal Ministero, da anni carente rispetto all’andamento delle nascite”.
(Luca Molinari)