Scuola giovani e cultura

Scuola Bologna. Bignami (Fi): no a iniziative riconducibili alla ‘teoria gender’ nelle scuole

Il consigliere critica il laboratorio di lettura del libro “Stella babbo e papà”, libro sul tema della diversità, promosso nella scuola primaria ‘Bottego’ di Bologna

La Regione dica se l’inserimento del laboratorio di lettura del libro “Stella babbo e papà” – libro sul tema della diversità che racconta la vicenda di una bambina in difficoltà nel giorno della Festa della Mamma perché non ha una mamma ma due papà – nel programma della festa di fine anno della scuola primaria ‘Bottego’ di Bologna sia stato concordato e approvato dal dirigente scolastico, unitamente a tutti gli organi collegiali e al comitato genitori della scuola, e se le famiglie degli alunni siano state preventivamente informate e ne sia stato acquisito il parere favorevole. Lo chiede in un’interrogazione Galeazzo Bignami (Fi), che giudica l’argomento trattato nel libro di difficile comprensione per bambini così piccoli (6-11 anni) e critica l’iniziativa come una forzatura dei principi costituzionali e delle direttive ministeriali nonché un’ingerenza nel processo educativo dei bambini sul tema della sessualità, in primo luogo in capo alle famiglie.

Il laboratorio di lettura del libro di Miriam B. Schiffer “Stella babbo e papà” – ricorda il consigliere – fa parte della rassegna “Tante storie, tutte bellissime”, un progetto per trattare temi relativi alle “diversità”, fra i cui promotori compaiono l’associazione Arcigay “il Cassero”, l’associazione “Famiglie Arcobaleno” e l’associazione “Frame”, che ha lo scopo di fare incontrare e conoscere reciprocamente bambini, bambine e genitori, creando un’opportunità di socializzazione per diverse tipologie di famiglie. Secondo il capogruppo di Fi, però, il progetto, partendo dallo svilimento del concetto di famiglia, intesa come la naturale unione di un uomo e di una donna al fine della trasmissione della vita, mira “ad affermare un nuovo modello di famiglia basato sostanzialmente sul mancato riconoscimento dell’innata differenza fra uomo e donna e che può ricondursi, ampliando il concetto, alla ‘teoria del gender’”. Dunque – critica Bignami – si tratta di un progetto in antitesi con la Costituzione italiana – che all’art. 29 sancisce “la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” – e con la circolare ministeriale 1972 del 2015 che, in merito alle attività anche extracurriculari delle scuole di ogni ordine e grado, chiarisce come “fra i diritti e i doveri e fra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né ideologie gender né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo”.

Da qui l’iniziativa del consigliere forzista, che chiede alla Giunta regionale anche “se non ritenga di dover intervenire affinché iniziative come la rassegna ‘Tante storie, tutte bellissime’, sostenute tra gli altri soggetti dal Comune di Bologna, non vengano più promosse all’interno di istituzioni scolastiche”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili online sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)

(Luca Govoni)

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