Sospender i procedimenti disciplinari proposti nei confronti di studenti del Liceo Minghetti di Bologna. A chiederlo è una risoluzione a firma di Giovanni Gordini (Civici con de Pascale), Simona Lembi (Pd), Lorenzo Casadei (Movimento 5 Stelle) e Simona Larghetti (Alleanza Verdi Sinistra) che ripercorre quanto avvenuto nelle scorse settimane nel liceo bolognese.
Da qui l’auspicio che si giunga a riconsiderare la sospensione delle sanzioni disciplinari, e che le valutazioni di quei provvedimenti, denunce comprese, siano riviste alla luce di una ripresa di dialogo e di confronto presso la scuola Liceo “Marco Minghetti” di Bologna e che la scuola tutta, Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia-Romagna compreso, come pure il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, promuovano e favoriscano una gestione con una visione educativa dei conflitti e all’interno delle istituzioni scolastiche e che sia fatto il possibile, per le rispettive competenze, per favorire il confronto sul piano formativo e didattico, privilegiando il dialogo costruttivo piuttosto che l’approccio punitivo e promuovendo una collaborazione positiva tra scuola, studenti/esse e famiglie, al fine di assicurare un ambiente che valorizzi la partecipazione attiva e rispettosa degli studenti.
La risoluzione, inoltre, impegna la giunta “a sollecitare, nelle opportune sedi istituzionali, il Governo a rivedere la Riforma “Valditara” che, con l’inasprimento delle norme disciplinari nei confronti degli studenti/esse, rischia di generare un clima repressivo nelle scuole, penalizzando gravemente chi riceve un sei in condotta o una sospensione, compromettendone il percorso formativo, e a promuovere un approccio educativo basato sul dialogo e sul confronto costruttivo, piuttosto che su misure esclusivamente punitive, al fine di garantire un ambiente scolastico inclusivo e orientato alla crescita personale e collettiva”.
(Luca Molinari)
La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)