Sì al sostegno economico, attraverso appositi bandi, alle scuole che intendono proporre l’acquisizione di certificazioni linguistiche, riconosciute dal Miur, nel proprio percorso di studi. La commissione Cultura (presieduta da Francesca Marchetti) ha approvato la risoluzione proposta da Valentina Castaldini (Forza Italia). Sulla risoluzione sono stati presentati due emendamenti a firma Marilena Pillati (Partito democratico).
“Nel mercato globale -ha sottolineato la consigliera- è sempre più utile conseguire una certificazione internazionale che attesti l’effettiva competenza linguistica. Oggi le certificazioni linguistiche costituiscono crediti obbligatori per il conseguimento della maggior parte dei titoli universitari. Gli Atenei offrono tali certificazioni gratuitamente o pubblicano bandi a copertura totale o parziale delle spese necessarie.
Ma tali certificazioni raggiungono costi complessivi che di fatto non garantiscono il principio di uguaglianza delle opportunità per quegli studenti che provengono da contesti familiari più fragili. Dato che il Miur (Ministero dell’università e della ricerca) collabora già stabilmente con enti certificatori”.
Per questo Castaldini ha sottolineato anche “la necessità di proporre nella Conferenza Stato-Regioni che il Miur introduca nelle scuole superiori a indirizzo linguistico la certificazione come progetto continuativo e finanziato”.
Pillati ha commentato: “Per quanto riguarda la parità e il contrasto alle disuguaglianze siamo sensibili e lo dimostrano l’impegno e gli investimenti su vari fronti, tra cui il diritto allo studio scolastico e universitario. Occorre prevedere le condizioni e i percorsi che all’interno della scuola secondaria portino a ottenere le certificazioni. Non basta sostenere un esame serve essere nelle condizioni di superarlo con successo”.
(Lucia Paci)