“Quali iniziative intende assumere la Giunta nei confronti del ministero dell’Istruzione affinché sia nuovamente riconosciuto lo ‘studio individuale’ previsto da oltre 10 anni nel contratto regionale dell’Emilia Romagna?”
È quanto chiede Tommaso Foti (Fdi-An), in una interrogazione presentata in Regione, a proposito del blocco dell’Accordo regionale sul diritto allo studio del personale della scuola, per il quadriennio 2017/2020, deciso dal ministero il quale – precisa il consigliere – non ha riconosciuto l’istituto che consentiva agli insegnanti di usufruire fino a 10 giorni di permesso per la preparazione degli esami che gli stessi dovevano sostenere. “Ora- segnala Foti- non è più così e verrà riconosciuto solo il giorno necessario per l’esame, peraltro già utilizzabile in base al Contratto collettivo nazionale di lavoro”. Eppure – continua il consigliere – il precedente contratto regionale per il diritto allo studio dell’Emilia Romagna, per il periodo 2013/16, “prevedeva la fruibilità dei permessi per attività di studio dei docenti, ma all’epoca l’ufficio centrale di bilancio del Ministero non aveva sollevato osservazioni in merito alla sua legittimità”.
A giudizio di Foti, quindi, “appaiono prive di fondamento anche le circolari citate a supporto del diniego (una addirittura antecedente la contrattualizzazione del pubblico impiego) e il paventato rischio di danno erariale dal momento che – sottolinea – lo studio individuale rientra nel 20% del monte ore complessivo delle 150 ore”.
Di qui la richiesta alla Giunta di attivarsi con il ministero per il ripristino dei permessi in questione, secondo le modalità in vigore in precedenza.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)
(Isabella Scandaletti)