Consentire un approccio più flessibile e incentivante per il mantenimento delle attività didattiche e formative nel cuore dei centri montani, combattendone allo stesso tempo lo spopolamento”. Questa la richiesta avanzata da Fratelli d’Italia in una Risoluzione a prima firma Michele Barcaiuolo per derogare al numero minimo di alunni nella costituzione delle classi di ogni ordine e grado nei comuni montani e nelle zone disagiate. Nonostante l’attuale impianto legislativo già oggi consenta deroghe per i piccoli comuni montani, insulari e nelle aree geografiche popolate da minoranze linguistiche, i consiglieri di Fratelli d’Italia chiedono di fatto l’abolizione della norma per specifiche aree. La decisione, viene chiarito nella Risoluzione, consentirebbe poi di dare due distinte risposte: innanzitutto in ambito sanitario, dove, seguendo gli intendimenti del governo per la ripartenza scolastica, si ottempererebbe all’idea di una diminuzione del numero di alunni per ciascuna classe quale essenziale azione preventiva anti COVID. Oltre a ciò -si legge nella risoluzione- la deroga per le scuole di montagna si configurerebbe di fatto come un argine allo “sgretolamento del tessuto sociale e civile della montagna italiana”. Il mantenimento dei presidi scolastici, concludono i consiglieri, “appare come una necessità non tanto e non solo per gli abitanti della montagna, ma per l’intero paese”. L’interrogazione è sottoscritta anche da Marco Lisei e Giancarlo Tagliaferri. “
3 Agosto 2020
Scuola. Fdi: “no al numero minimo di alunni per le scuole montane e nelle aree disagiate”
Fratelli d’Italia presenta una Risoluzione (prima firma Michele Barcaiuolo) contro il numero minimo di alunni nella costituzione delle classi di ogni ordine e grado, sia nei comuni montani che in quelli delle aree disagiate
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3 Agosto 2020


