I consultori pubblici siano luoghi dove gli adolescenti possano parlare e confrontarsi con gli specialisti sui cambiamenti del proprio corpo, non solo “distributori” gratuiti di contraccettivi. Lo chiede Andrea Galli di Forza Italia, che con un’interrogazione in Regione punta il dito contro l’iniziativa, promossa dall’Emilia-Romagna, di distribuire gratuitamente contraccettivi ai ragazzi con meno di 26 anni. “Secondo medici specializzati in ambito ginecologico e andrologico- sottolinea Galli- non sarebbe costruttivo fornire ai ragazzi strumenti anticoncezionali senza prima fornirgli un’adeguata educazione a un corretto uso della sessualità”. Per questo, secondo il consigliere Fi, andrebbero prima potenziati i corsi di educazione sessuale all’interno degli istituti scolastici medi e superiori, per rendere i ragazzi più consapevoli della propria sessualità e insegnare loro a prendersene cura. “La contraccezione gratuita- rimarca Galli- rappresenterebbe una abdicazione alle responsabilità educative di competenza della famiglia, della scuola e delle istituzioni pubbliche. Si perde l’opportunità di potenziare negli istituti scolastici medi e superiori i corsi di educazione sessuale per dare un segnale sulla bellezza e sul valore del corpo, piuttosto che negativo sui rischi che la sessualità può comportare”.
Il consigliere azzurro interroga, dunque, la giunta per sapere se non ritenga più efficace ed educativo potenziare i corsi di educazione sessuale negli istituti scolastici in collaborazione con insegnanti, famiglie ed istituzioni sanitarie competenti, “piuttosto che fornire, mediante i consultori pubblici, strumenti contraccettivi”; se non pensi che la distribuzione gratuita di contraccettivi “possa fornire ai ragazzi una visione negativa o superficiale sui rischi che la sessualità può comportare” e possa portare a “un’abdicazione delle famiglie, della scuola e delle istituzioni pubbliche nel percorso di formazione ed educazione sessuale”. Galli chiede poi se nei consultori dell’Emilia-Romagna ci sia la presenza di sportelli dove gli adolescenti vengano aiutati “a parlare e confrontarsi, con medici specialisti, per affrontare i cambiamenti del proprio corpo orientandosi verso una sessualità consapevole a livello fisico ed emotivo” e se intenda potenziare la presenza di corsi di educazione sessuale nelle scuole per indirizzare “il comportamento dei ragazzi verso una sessualità consapevole a livello fisico ed emotivo, piuttosto che limitarsi a consigliare loro l’utilizzo di contraccettivi”.
(Giulia Paltrinieri)