Scuola giovani e cultura

Scuola Modena. Barcaiuolo (Fdi): cosa è successo all’Istituto Focherini di Carpi?

Un’interrogazione del consigliere invita a fare chiarezza sulle infiltrazioni dal tetto che hanno comportato la chiusura dell’edificio scolastico

Fare chiarezza su quanto è avvenuto nelle scuole Focherini di Carpi, in provincia di Modena.

A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Michele Barcaiuolo (Fdi), che ripercorre i fatti. Ieri, domenica 31 gennaio 2020, con un’ordinanza del sindaco di Carpi, è stato comunicato ai genitori e ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado “Focherini”, la decisione di chiudere l’istituto fino a mercoledì a causa di “infiltrazioni d’acqua consistenti all’interno dell’edificio, causate dalle piogge che si sono verificate tra sabato e domenica, sia al primo piano sia al piano terra, che ne hanno compromesso l’agibilità”, si legge nella comunicazione della preside dell’Istituto.

Il consigliere spiega che “salvo imprevisti il rientro in classe è previsto per giovedì 4 febbraio, ma nel frattempo non sarà attivata la Dad, la didattica a distanza.

Barcaiuolo entra nel merito del problema dando voce anche alle paure espresse dai genitori dei ragazzi che frequentano l’istituto: “La scuola è oggetto di un importante intervento di manutenzione e da una prima verifica sembrerebbe che la ditta incaricata abbia lasciato l’area del cantiere non in modo da garantire un adeguato isolamento, causando l’allagamento: come dichiarato da un genitore, il problema del tetto parrebbe non essere una novità e i genitori sono preoccupati per la sicurezza e l’incolumità di studenti e insegnanti, del personale non docente e degli addetti alla segreteria”, spiega il consigliere.

Da qui l’atto ispettivo per sapere “come la Regione valuti quanto accaduto, fatto gravissimo che solo per pura casualità si è verificato con scuole chiuse ma che poteva capitare durante un normalissimo nubifragio in orario di lezione e come valuti la decisione dell’Istituto Focherini di Carpi di non attivare la didattica a distanza per tre giorni, al netto delle difficoltà che l’istruzione italiana sta già vivendo a causa della pandemia e delle restrizioni adottate per il controllo del contagio”.

 

 

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