“Per quali ragioni non si è riusciti a potenziare il numero degli autobus da destinare al trasporto scolastico in modo da garantire la prosecuzione dell’anno scolastico con orario canonico?”.
A chiederlo, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, è Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia, che, in particolare, vuole sapere “se la Regione Emilia-Romagna ritenga necessario implementare i mezzi di trasporto pubblico al fine di garantire il ritorno a una didattica in presenza con orario canonico”.
Dallo scorso lunedì e fino alla conclusione dell’anno scolastico, spiega il consigliere, “le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, nella zona rossa è garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca e nelle zone gialla e arancione ad almeno il 70 per cento e fino al 100 per cento della popolazione studentesca”.
Barcaiuolo cita poi il caso della provincia di Modena: “Con l’aumento della didattica in presenza al 70 per cento per le superiori è stato potenziato, negli orari di punta, il parco mezzi (8 i mezzi in più), risulta però che con questo numero di autobus la copertura arriva solo al 50 per cento, il prefetto di Modena ha previsto quindi lo scaglionamento degli ingressi e delle uscite dagli istituti rispettivamente alle 8 e alle 10 e alle 14 e alle 17 per assicurare il trasporto degli studenti in sicurezza”. Pertanto, aggiunte, “aumentano i disagi per le famiglie, che devono organizzarsi per portare a scuola i figli”. Il politico rileva poi che problemi analoghi “ci sono anche in provincia di Reggio Emilia”.
Per questo l’esponente Fdi vuole sapere “se la Regione Emilia-Romagna abbia verificato la reale necessità di prevedere uno scaglionamento orario per le scuole delle province di Modena e Reggio Emilia, tenendo conto anche dei tanti studenti che si recano a scuola con mezzi propri”.
(Cristian Casali)