“Il progetto relativo alle lezioni di arabo e fondamenti della religione islamica, che partirà domenica 13 gennaio in una scuola elementare di San Felice sul Panaro, nel modenese, è totalmente contrario a ogni spirito di integrazione e ripiegato su sé stesso. E rischia di trasformare la scuola pubblica in una ‘madrasa islamica’: un pericolo che va scongiurato, per il bene sia dei bambini italiani che degli alunni stranieri accolti nel nostro Paese”. A chiedere l’intervento della Regione, tramite un’interrogazione, è Andrea Galli (Fi).
Il Consiglio d’Istituto delle scuole elementari di San Felice sul Panaro, – scrive il consigliere nell’atto ispettivo – ha concesso l’uso di alcune aule scolastiche all’associazione culturale la Pace (Ex Mosaico), attiva sul territorio comunale, per proporre lezioni di arabo e fondamenti della religione islamica. L’iniziativa partirà questa domenica e le famiglie interessate a partecipare dovranno versare una quota mensile di dieci euro. “L’avvio del progetto- prosegue il forzista- ha provocato la protesta di diversi genitori, i quali hanno sottolineato come all’associazione ‘La Pace’ verranno addirittura consegnate le chiavi della scuola e verrà concesso l’utilizzo dei computer”. Nonostante ciò, secondo il capogruppo di Fi, “le Amministrazioni comunali di San Felice sul Panaro e Camposanto, lungi dal prendere le distanze dal progetto, hanno avallato questa scelta esprimendo il loro pieno sostegno e supporto al Consiglio d’Istituto e alla scuola”.
Per questo Galli chiede alla Giunta “se ritenga opportuno che Amministrazioni locali promuovano iniziative simili e se non pensi che il rischio di trasformare la scuola pubblica in una ‘madrasa’ islamica vada scongiurato per il bene sia degli alunni italiani che degli alunni stranieri, che sono stati accolti nel nostro Paese”. Galli chiede inoltre “se sia previsto l’utilizzo di personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) durante le lezioni domenicali o se il tutto è affidato totalmente alla gestione di un’associazione privata; se in altre occasioni, davanti alle richieste di altre associazioni, sia stato negato l’utilizzo della scuola per assenza di personale Ata disponibile o per altre motivazioni e chi sarà chiamato a rispondere di eventuali danni o incidenti che potrebbero avvenire all’interno dell’istituto scolastico”. Infine, il consigliere chiede “se le famiglie dei bimbi stranieri che decideranno di contribuire con una quota mensile a questo progetto possano essere le stesse che godranno di sgravi per il servizio quotidiano di mensa scolastica”.
(Stefano Chiarelli)