Scuola giovani e cultura

Paldino (Civici): “Favorire la diffusione dei testi scolastici in formato digitale”

“Nonostante l’andamento dei listini dei testi scolastici appaia sotto controllo – spiega Paldino -, la spesa effettiva per ogni studente resta molto elevata, soprattutto alle scuole superiori”

Favorire la diffusione dei testi scolastici in formato digitale, istituendo un tavolo di confronto ad hoc e definendo accordi specifici con le case editrici. A chiederlo, con una risoluzione, è il consigliere del gruppo Civici con de Pascale, Vincenzo Paldino. 

Nel suo atto di indirizzo il consigliere ricorda che, all’interno del Piano nazionale scuola digitale (Pnsd), è inserita un’azione specifica dedicata ai contenuti digitali, con lo scopo di promuovere contenuti di qualità per la didattica digitale; inoltre, l’iniziativa #iMiei10Libri prevede che i libri, anche in formato digitale, entrino a far parte delle biblioteche scolastiche. Richiamando poi le iniziative messe in campo dalla Regione, Paldino evidenzia come l’esecutivo regionale “abbia già promosso diverse esperienze innovative, quali ad esempio, il progetto readER, che porta una biblioteca digitale in tutte le scuole del territorio emiliano-romagnolo, gli hub territoriali e la rete dei punti di facilitazione digitale, con l’obiettivo di superare difficoltà, potenziare l’accesso ai servizi culturali digitali e dare possibilità agli studenti e insegnanti di accedere a servizi multimediali come ebook e altri contenuti”.

La diffusione dei testi scolastici digitali contribuirebbe anche ad abbattere la spesa per le famiglie. “Nonostante l’andamento dei listini dei testi scolastici appaia sotto controllo – prosegue Paldino -, la spesa effettiva per ogni studente resta molto elevata, soprattutto alle scuole superiori. Per ogni studente in media si spendono oltre 500 euro per i testi obbligatori e per due dizionari; al liceo, una famiglia può arrivare a spendere anche oltre 1.000 euro solo per i libri”.

Da qui l’atto di indirizzo con il quale si chiede alla giunta anche di “valutare l’acquisto o l’erogazione di contributi per l’acquisto di dispositivi elettronici volti a incentivare l’uso di contenuti didattici digitali”, di individuare soluzioni per rendere disponibile l’acquisto dei testi in formato digitale e di promuovere campagne informative dedicate al tema. Infine, si richiede di “prestare attenzione alla filiera editoriale e ai lavoratori del settore, affinché la transizione digitale non sia causa di nuove fragilità occupazionali, ma occasione di innovazione e riconversione”.

(Brigida Miranda)

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