La giunta chiarisca se intenda effettivamente procedere alla modifica del calendario scolastico regionale e se sia prevista la convocazione di un tavolo di confronto con enti locali, realtà associative, professionali, sindacali e di rappresentanza. A chiederlo, con un’interpellanza alla giunta, è il consigliere di Fratelli d’Italia, Luca Pestelli.
“L’assessore competente, a mezzo stampa, ha manifestato più volte la volontà, o comunque l’ipotesi, di modificare le date di inizio e fine dell’anno scolastico 2026/2027 – spiega Pestelli -, prevedendo una pausa estiva più breve, anticipando la data di partenza di circa due settimane rispetto al 15 settembre e posticipando la conclusione a metà del mese di giugno, con contestuale sospensione delle lezioni nel mese di febbraio”. Secondo il consigliere, tale modifica “sposta solo le difficoltà di conciliazione vita-lavoro in un momento differente” e comporterebbe una permanenza degli studenti all’interno degli istituti in periodi dell’anno molto caldi, come le prime settimane di giugno: i locali pertanto risulterebbero inadeguati, dato che numerosi edifici scolastici non dispongono di idonei strumenti di raffrescamento. A ciò si aggiungono ulteriori criticità: nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, un prolungamento del calendario scolastico nel mese di giugno comporterebbe uno slittamento degli adempimenti collegiali di fine anno scolastico ed inevitabilmente delle date degli esami. Inoltre, rileva Pestelli, “il calendario scolastico è collegato a quello delle manifestazioni sportive. La potenziale non coincidenza tra la didattica scolastica e le attività sportive rischierebbe di incentivare ancora di più il fenomeno di abbandono sportivo giovanile”.
C’è poi la questione legata al settore turistico sul quale potrebbero esservi ripercussioni negative “data la vocazione ricettiva di numerose aree della Regione, con particolare riferimento alla Riviera adriatica e più in generale al territorio romagnolo”, prosegue Pestelli, che chiede dunque di incentivare maggiormente quelle realtà che offrono alle famiglie la possibilità di garantire una corretta conciliazione dei tempi vita-lavoro durante l’estate, come le associazioni e gli enti del terzo settore. Richiamando anche l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale di Forlì-Cesena, nel quale si sottolinea la necessità di attivare un tavolo di confronto sul tema, il consigliere chiede conto alla giunta della situazione.
A rispondere in aula è l’assessora alla Scuola Isabella Conti che precisa subito di voler “sgombrare il campo da fraintendimenti”, affermando che “l’equivoco si è creato perché, in questo periodo, la Regione ha rappresentato le istanze, anche molto diverse tra loro, che arrivavano all’assessorato da associazioni, genitori, comitati”. “Quando si parla di calendario scolastico – prosegue Conti – emergono tutta una serie di sensibilità che, legittimamente, entrano in qualche modo in conflitto. Ma lungi da noi far arrivare soluzioni calate dall’alto. Per esempio, anche sulla questione del ‘break’ di febbraio, si trattava di una proposta che era pervenuta, perché quello è il momento che consente ai ragazzi rimasti indietro nel quadrimestre di poter recuperare”. “La Regione ha intenzione di costruire un percorso di ascolto ampio e trasparente, coinvolgendo la scuola, gli enti locali, il sistema economico, lo sport, il terzo settore per avere una fotografia realistica dei bisogni – rassicura l’assessora -. E la revisione del calendario avverrà solo se sussisteranno le condizioni. La priorità è quella di rispondere al bisogno di apprendimento, mettendo al centro il benessere dei ragazzi e delle ragazze”. Conti ha anche voluto puntualizzare che la Regione, già dal 2025, ha investito molto sui centri estivi e continuerà a farlo come strumento fondamentale di conciliazione vita-lavoro.
“Non sono completamente soddisfatto della risposta – è la replica del consigliere Pestelli -, perché ciò che emerge è che, ad oggi, manca una reale proposta politica sul tema. Siamo forse di fronte a un parziale dietro-front su quella che era la volontà iniziale della Regione? Fatto sta che oggi non siamo a commentare una potenziale modifica del calendario, ma l’istituzione di un tavolo di confronto. Ovviamente condividiamo l’obiettivo di mettere al centro la scuola di qualità e la conciliazione vita-lavoro: mi auguro che la soluzione sia individuata nel principio di sussidiarietà, nel coinvolgimento delle associazioni e degli enti del terzo settore che quotidianamente si adoperano per l’educazione dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze”.
(Brigida Miranda)



