Portare l’attenzione sulla questione degli insegnanti precari di terza fascia in sede di Conferenza Stato-Regioni. Lo chiedono in una risoluzione alla giunta, Silvia Prodi (Misto-Mdp), Barbara Lori (Pd) e Yuri Torri con Igor Taruffi (Si). Secondo i consiglieri, la legge di bilancio del 2019 avrebbe introdotto per la categoria alcuni elementi di rigidità- come “il blocco per cinque anni sulla scuola e sul profilo di immissione in ruolo, l’accesso al concorso per il sostegno solo per chi sia già in possesso della specializzazione e la possibilità di potersi misurare solo su una classe di concorso per ogni ordine di scuola”- in un contesto che invece “richiede scelte urgenti in materia di personale”. “A settembre 2018 le cattedre lasciate prive di un docente assunto sono state 32.217, oltre il 50 per cento dei posti afferenti in massima parte alla scuola secondaria, e, alla stessa data, risultavano da colmare oltre 80.000 posti fra organico di diritto, adeguamento all’organico di fatto e deroghe per il sostegno” sottolineano i consiglieri.
La precedente normativa del 2018 prospettava per “i docenti con 36 mesi di servizio svolto nel corso degli ultimi otto anni scolastici profonde modifiche alle prospettive di inserimento lavorativo a tempo indeterminato” e prevedeva per loro “un concorso riservato”. Secondo la nuova legge di bilancio, invece, “questa categoria dovrebbe sostenere un concorso selettivo insieme ai neolaureati senza alcuna distinzione tra quanti hanno maturato anni di servizio e quanti invece non vantano uno stato di servizio”.
“Un tale stato di cose fa sì che i docenti della terza fascia vedano lesi i loro diritti maturati nel tempo e con il lavoro” insistono i consiglieri che ricordano inoltre come questi insegnanti siano assunti “con contratti di lavoro determinati da settembre a giugno, ma, come gli altri, contribuiscano al regolare svolgimento di tutte le attività didattiche e colmino il problema di carenza di personale”.
I consiglieri invitano quindi la Regione ad attivarsi in Conferenza Stato-Regioni in modo che “le procedure per il reclutamento del personale docente tengano nella dovuta considerazione la possibilità di procedere alla stabilizzazione dei precari della scuola” così come chiedono la direttiva europea e le “reali esigenze del sistema istruzione”. Tra le richieste, quindi, “l’accesso a un concorso riservato, in parallelo all’attuazione di concorsi ordinari selettivi, riservato ai docenti che abbiano maturato tre anni di servizio”.
(Francesca Mezzadri)