Copertura delle cattedre vacanti all’avvio dell’anno scolastico e interventi per risolvere tale problematica. Questo il focus che Mirco Bagnari, del Partito democratico, ha sottoposto alla giunta in un’interrogazione a risposta immediata.
Il consigliere ha sottolineato l’incertezza legata alla mancata copertura dei posti vacanti di docenza, ricordando che “la questione è sempre attuale e si ripete, ogni anno, ciclicamente nella sua criticità”.
“Le supplenze per il presente anno scolastico sono stimate tra le 150.000 e le 170.000, una ogni sette cattedre e raggiungono un numero record. Inoltre si distingue una situazione emergenziale, perché si ipotizza che resteranno vuoti tra i 23.000 e i 25.000 posti”, ha spiegato l’esponente dem, che ha poi aggiunto: “Occorre intervenire una volta per tutte affinché si garantisca a famiglie, studenti e docenti una degna attività didattica”.
All’interrogazione di Bagnari ha risposto in aula il sottosegretario Giammaria Menghi: “Per l’anno scolastico 2019/2020 sono state effettuate 3.051 nomine di ruolo sulle 5.028 autorizzate. Rimangono pertanto 1.977 posti scoperti, sui quali si è resa necessaria la nomina di un supplente; di questi 436 riguardano docenti di sostegno e 1.541 docenti su posto comune”. Nel delineare le ragioni della problematica, Menghi ha evidenziato l’esaurimento delle graduatorie, la mancanza di docenti di sostegno specializzati e che, in seguito ai pensionamenti con quota 100, non sono state autorizzate immissioni in ruolo. Infine ha precisato che “negli anni la Regione ha segnalato al governo le criticità scolastiche dell’Emilia-Romagna”, auspicando che con il nuovo esecutivo e il nuovo ministro della Pubblica istruzione “il dialogo possa continuare per rimettere la scuola al centro della strategia di sviluppo del paese”.
Bagnari ha così replicato: “Di fronte a una scarsa attenzione verso famiglie e studenti, mi auguro appunto che il nuovo governo e il nuovo ministro agiscano realmente e concretamente per risolvere la situazione. Spero ci sia la volontà di trovare una soluzione dignitosa per professori, alunni e famiglie”.
(Nicoletta Pettinari)