Sarebbero 1.400, 349 per la scuola dell’infanzia e 1.027 per la primaria, i posti disponibili in Emilia-Romagna rispetto al concorso per titoli e esami, recentemente indetto dal ministero dell’Istruzione con il decreto 105 del 23 febbraio 2016, per reclutare personale docente per posti comuni dell’organico dell’autonomia della scuola dell’infanzia e primaria.
Lo segnala Gian Luca Sassi (M5s) in un’interrogazione, dove spiega che da quella data il direttore dell’Ufficio scolastico regionale avrebbe approvato almeno 6 decreti per la costituzione e la modifica della composizione della commissioni giudicatrici: tanto che – spiega – “mentre fioccano le rinunce” a farne parte e “si susseguono i decreti di composizione e ricomposizione delle commissioni”, i docenti, che “aspirano legittimamente alle assunzioni previste, aspettano nella costante incertezza dell’esito della selezione senza poter disporre del proprio futuro e del proprio presente”, con possibili “ricadute anche sulla loro attività”.
Uno stato di cose – commenta il consigliere – che “appare lontanissimo dalla promessa di stabilizzare la precarietà, di risolvere la ‘supplentite’ e di assegnare un orizzonte di ragionevole sicurezze agli insegnanti e agli alunni”.
Sassi riconosce che le competenze su questa materia, l’organizzazione del concorso e la gestione delle procedure di svolgimento, non sono di competenza della Regione, pur incidendo sull’attività scolastica in Emilia-Romagna: infatti, “il combinato disposto della legge testardamente chiamata ‘la buona scuola’ e della cosiddetta Del Rio, sulle Città metropolitane, Province, Unioni e fusioni di Comuni (56/2014), determina il risultato di rinviare all’infinito la conclusione dell’annunciato concorso, mettendo in ginocchio gli enti locali, a cominciare dalle Province costrette a sopravvivere senza i trasferimenti connessi alle competenze che sono loro rimaste e quindi senza potersi occupare di gestione e manutenzione del patrimonio scolastico: con il risultato – riferisce l’esponente del M5s – che alla precarietà del personale si aggiunge la crescente inadeguatezza delle strutture”.
Il consigliere sollecita quindi la giunta regionale a segnalare al ministero dell’Istruzione questa situazione “incresciosa” prevedendo soluzioni che assicurino “stabilità alle commissioni giudicatrici” e vuole sapere se, in Emilia-Romagna, la situazione del personale e dell’edilizia scolastica abbia subito cambiamenti significativi rispetto alle condizioni registrate nel periodo 2001-2013.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)
(Antonella Celletti)