Scuola giovani e cultura

L’Assemblea legislativa: confronto sui bisogni educativi speciali

L’Assemblea ha approvato una risoluzione a prima firma Castaldini (FI) che propone un lavoro di rete per gestire al meglio i disturbi dell’apprendimento. Secondo i dati i disturbi dell’apprendimento risultano in crescita: 35 mila nell’anno scolastico 2023-2024, 10 mila in più rispetto al 2016-2017

Sì all’istituzione di un tavolo di confronto sui bisogni educativi speciali e sui disturbi specifici dell’apprendimento nonché al potenziamento dei servizi di diagnosi, di trattamento e formazione scolastica degli studenti con Dsa (disturbi specifici di apprendimento) e Bes (bisogni educativi speciali).

L’Assemblea legislativa ha approvato la risoluzione presentata da Valentina Castaldini (Forza Italia), sottoscritta da Nicola Marcello (Fratelli d’Italia), Barbara Lori (Pd), Pietro Vignali (FI), Elena Ugolini (Rete Civica), Anna Fornili e Ludovica Carla Ferrari (Pd). Sull’atto sono stati presentati un emendamento a prima firma Marta Evangelisti (FdI), e un sub emendamento a prima firma Barbara Lori, entrambi approvati.

“L’aumento degli alunni con disabilità nelle scuole italiane -ha sottolineato Castaldini– è particolarmente evidente se si va poco più indietro nel tempo. In base al report dell’Ufficio scolastico regionale le segnalazioni di Dsa nell’anno scolastico 2023-2024 risultano circa 35 milla, 10 mila in più rispetto all’anno 2016-2017. Questo dato mette in evidenza l’esigenza di diagnosi precoce, risposte flessibili e piani personalizzati per ogni alunno. Tutto ciò richiede formazione adeguata con un ulteriore sforzo a livello normativo. Con questa risoluzione inizia un lavoro nuovo, di convergenza, per rispondere a bisogni che la realtà ci chiede in continuazione”. Da qui la richiesta alla giunta “di istituire un tavolo di lavoro che coinvolga, fra gli altri, l’Ufficio scolastico regionale, le rappresentanze dei comuni, le associazioni familiari, le associazioni scolastiche non statali, che lavori per affrontare quella che è una vera e propria emergenza educativa, individuando buone pratiche e sperimentando progetti innovativi avendo come obiettivo la stesura di nuove linee guida”.

Il tema ha trovato il favore bipartisan dell’Aula e sollevato un dibattito che ha pienamente condiviso le proposte della risoluzione, sottolineando l’importanza di fare rete fra le realtà del mondo scolastico, di poter effettuare diagnosi precoci per predisporre percorsi personalizzati e formare adeguatamente gli insegnanti.

Barbara Lori (Partito democratico) ha sottolineato “l’importanza di questo lavoro corale che può consentire un passo avanti rispetto a un quadro normativo già esistente in favore di ragazzi e ragazze che hanno bisogno di attenzione particolare. Ci sono margini di miglioramento tenuto conto che il trend è in crescita e talvolta le diagnosi non sono sufficientemente precoci. I ragazzi con certificazione Dsa sono concentrati nella scuola di secondo grado e questo può influenzare il percorso scolastico per cui dobbiamo avere insegnati formati per garantire percorsi sereni e non discriminanti. Dobbiamo, inoltre, avere le migliori condizioni per garantire diagnosi, fluidità dei percorsi, piani di studio personalizzati che coinvolgano in modo attivo tutti gli insegnanti”.

Nicola Marcello (FdI) ha ribadito che “a ogni studente va offerta l’opportunità di apprendimento, crescita e formazione scolastica. I ragazzi con disturbi dell’apprendimento sono sempre più numerosi in Emilia-Romagna e certamente i dati sono legati anche all’aumento di diagnosi e cura. Per garantire l’inclusione servono risorse, personale adeguato e tempi rapidi della diagnosi, tutti elementi che variano da zona a zona e spesso le scuole si trovano a gestire situazioni sempre più complesse. La diagnosi deve essere effettuata dalle strutture pubbliche. Tuttavia, persistono criticità in zone decentrate dove ci sono ritardi nell’accesso ai servizi sanitari. Per tutelare gli studenti con Bes e Dsa serve una rete forte che coinvolga istituzioni, famiglie, associazioni e terzo settore. Per questo occorre attenzione speciale per le aree interne”.

Per Gian Carlo Muzzarelli (Pd) “le richieste di questa risoluzione sono condivisibili e ci impegnano a dare risposte agli studenti con disturbi dell’apprendimento. Oggi c’è maggiore attenzione per i bisogni educativi speciali e serve proseguire con azioni e risposte adeguate e continuative. Un tavolo che parte dall’Ufficio scolastico regionale è fondamentale perché nelle scuole ci costruisce il nostro futuro”.

Maria Costi (Pd) ha aggiunto: “Fare rete su un tema così importante è uno dei valori di questa Regione ed è motivo di soddisfazione la creazione di un tavolo per prenderci cura dei nostri ragazzi e affrontare le loro fragilità. Li dobbiamo coinvolgere e rendere consapevoli delle loro potenzialità, dobbiamo offrire a ciascuno le condizioni per dare il meglio di sé”.

Per Vincenzo Paldino (Civici con de Pascale) “una scuola inclusiva è lo specchio di una società che offre opportunità a tutti e le nostre parole devono essere seguite dai fatti. Il diritto allo studio deve riferirsi a tutti i contesti sociali e considerare esigenze e difficoltà degli studenti. Gli studenti con disturbi di apprendimento richiedono programmi adeguati e corpo docente debitamente formato”.

Marta Evangelisti (FdI) ha sottolineato: “Il tema va attenzionato. Il nostro emendamento chiede di porre particolare attenzione per le aree interne, montane e ai territori con alta fragilità sociale. Chiediamo di istituire un fondo, che non quantifichiamo, per sostenere scuole pubbliche, paritarie ed enti locali che vogliano fare interventi per alunni con disturbi dell’apprendimento”.

Fabrizio Castellari (Pd) ha evidenziato come “la Regione Emilia-Romagna sia sempre stata all’avanguardia nell’attenzione verso le fragilità che coinvolgono infanzia e adolescenza. Questo documento è un ‘mattone’ in più per qualificare la nostra scuola. Ci uniamo per supportare i professionisti nelle scuole e le famiglie che sono il motore del progetto educativo di ragazzi e ragazze”.

(Lucia Paci)

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