Proseguire il proprio impegno in tutte le sedi istituzionali affinché il fondo statale rivolto all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli studenti delle superiori con disabilità, previsto solo fino al 2021, diventi strutturale (tale fondo ha consentito alla Regione Emilia-Romagna di ottenere 3,9 milioni di euro nel 2016, 4,9 milioni nel 2017, 5,7 milioni nel 2018 e 9,3 milioni nel 2019) e affinché siano stanziate adeguate risorse per coprire l’intero fabbisogno collegato ai servizi per l’inclusione scolastica (coinvolgendo quindi tutte le scuole, di ogni ordine e grado). A sollecitare l’intervento dell’esecutivo regionale nei confronti del governo nazionale, con una risoluzione, è il Partito democratico. L’atto è stato firmato da Marilena Pillati, Antonio Mumolo, Matteo Daffadà, Roberta Mori, Andrea Costa, Stefano Caliandro, Francesca Maletti, Francesca Marchetti, Palma Costi, Ottavia Soncini, Lia Montalti, Marco Fabbri, Giuseppe Paruolo, Katia Tarasconi e Massimo Bulbi. I quindici consiglieri chiedono poi l’intervento di tutti i parlamentari eletti in regione per favorire l’estensione delle risorse statali, con l’obiettivo di coinvolgere i ragazzi di tutte le scuole, di ogni ordine e grado (tenendo conto che l’insieme degli interventi che il sistema degli enti locali emiliano-romagnoli destina ai ragazzi con disabilità che frequentano le superiori rappresenta circa un quinto delle risorse complessivamente destinate agli interventi per l’inclusione scolastica). L’attenzione e l’impegno sulla qualità dei processi di inclusione, a partire da quella scolastica, delle persone con disabilità, spiegano i dem, “rappresentano un tratto identitario degli enti locali di questa regione: è però sempre più complesso garantire adeguate risposte ai bisogni crescenti, avendo la pandemia colpito maggiormente le persone più vulnerabili e inasprito le disuguaglianze”. Il rischio quindi, proseguono, “è che si possano produrre, anche nella nostra regione, disomogeneità territoriali nelle risposte agli stessi bisogni e frammentarietà nelle pratiche di inclusione, in particolare nelle scuole”. L’integrazione scolastica degli studenti disabili, concludono Pillati e colleghi, “è un tema cui la Regione Emilia-Romagna rivolge particolare attenzione, sostenendo la necessità di un’adeguata copertura finanziaria”.