Ambiente e territorio

Gibertoni (Misto): no all’abbattimento dei cinghiali in ambito urbano disposto dal Comune di Bologna

Nell’interrogazione la capogruppo biasima la scelta di attuare “un piano di controllo e contenimento dei cinghiali nelle zone classificate come urbane, ricadenti nell’area collinare a sud di Bologna”

“Avviare un confronto con il Comune di Bologna affinché si eviti di uccidere gli animali selvatici, quali i cinghiali, anche in ambito urbano e non si arrivi a consentire, come si vorrebbe fare a Bologna, in ambito urbano, pericolose battute di caccia al cinghiale, una specie già ampiamente uccisa e perseguitata in ogni contesto regionale e pressoché in ogni periodo dell’anno, con il solo risultato di moltiplicarne il numero”.

A sollecitare la giunta in tal senso è Giulia Gibertoni (gruppo Misto) la quale biasima la delibera comunale del maggio scorso intitolata ‘Prevenzione dei rischi connessi alla presenza di cinghiali nell’ambito urbano del comune di Bologna’. Nello specifico, la capogruppo ricorda come tale atto preveda attività di controllo delle specie selvatiche “anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane anche nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto e che ci si possa avvalere delle guardie venatorie e degli agenti dei corpi di polizia locale, nonché dei proprietari o dei conduttori dei fondi nei quali si attuano i piani di controllo medesimi, purché muniti di licenza per l’esercizio venatorio e previa frequenza dei corsi di formazione autorizzati dagli organi competenti”.

Gibertoni, infine, sottolinea come a fronte della delibera, verrebbero direttamente interessate dall’abbattimento immediato degli animali le zone “nell’area collinare a Sud di Bologna, ricomprese fra via Toscana, via Murri, la cintura dei Viali fra Porta Santo Stefano e Porta Saragozza, via Saragozza, via Porrettana fino ai confini comunali di Casalecchio di Reno, Sasso Marconi e Pianoro”.

Stante lo scenario che si prospetta, Giulia Gibertoni rimarca come l’ordinanza del Comune di Bologna “sembra far proprio il pericoloso principio introdotto dalla legge di Bilancio 2023, cioè che si possano uccidere gli animali selvatici, quali i cinghiali, anche in ambito urbano dal momento che l’Ordinanza si applicherebbe anche all’area esterna ai viali di circonvallazione a sud della Città di Bologna, che distano meno di un chilometro da Piazza Maggiore, cioè il centro della città”.

Stanti gli “evidenti i pericoli insiti in una attività di controllo al cinghiale in ambito urbano”, la consigliera sollecita quindi l’intervento dell’esecutivo regionale per un controllo più puntuale delle fonti di cibo che gli animali possono trovare in ambito urbano.

(Luca Boccaletti)

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