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Sessione europea, Montalti (Pd): “Emilia-Romagna convintamente regione d’Europa”

La relatrice di maggioranza e l’assessore all’Europa Calvano hanno sottolineato l’importanza della collaborazione con l’Ue. Bargi (Lega): “Ue troppo debole indecisa”

Più impegno per le tematiche e sociali, una svolta sul tema del sostegno e del fisco per le piccole e medie imprese. Questi i capisaldi della risoluzione per la Sessione europea, l’annuale momento di confronto tra la Regione e l’Unione europea, approvata dall’Assemblea legislativa questa mattina.

La relatrice di maggioranza Lia Montalti (Pd) sottolinea la nuova procedura adottata: “Una veste nuova e più impegnativa per la sessione europea di quest’anno, ma anche di maggiore utilità e interesse per il nostro lavoro attuale e futuro e ciò è testimoniato dall’individuazione di un relatore di maggioranza e uno di minoranza per garantire una migliore dialettica politica, insieme allo sforzo di tematizzare maggiormente gli approfondimenti in commissione attraverso una serie di audizioni sul programma di lavoro della Commissione europea 2023, in modo da avere più elementi rispetto ai vari obiettivi.”

A evidenziare il nuovo percorso scelto, le 15 sedute di commissione a cui hanno partecipato 42 relatori tra cui stakeholder, rappresentanti politici, relatori interni ed esterni alla Regione. “Un metodo di lavoro – continua Montalti – che ha permesso di approfondire un programma di lavoro della Commissione molto vasto e che cerca di affrontare sia i problemi più urgenti dell’Unione europea, come la crisi energetica, sia gli ambiti strategici, per esempio l’autonomia dell’Europa per quanto riguarda le materie prime critiche, senza le quali la trasformazione verde e digitale difficilmente è possibile”.

Numerosi gli aspetti specifici ricordati dalla relatrice di maggioranza, fra questi il Green Deal, “che per avere successo deve essere sì sostenibile ma anche giusto”, e l’economia sociale, “che deve caratterizzarsi per un più stretto legame con la comunità per una maggiore resilienza e capacità di adattamento e che deve portare anche a una seria riflessione nella valutazione nel nuovo patto di stabilità degli investimenti che un paese fa in prevenzione e sanità”.

Netto il relatore di minoranza Stefano Bargi (Lega) che ricorda “l’importanza di un lavoro comune, con la relatrice di maggioranza e con il contributo degli stakeholders”. Poi, il consigliere leghista, è passato alla parte critica: “Pensavo che, ascoltando Montalti, stessimo affrontando la sessione governativa, con le picconate al governo. L’obiettivo politico della presidente Von der Leyen è un’Europa più forte, ma è un traguardo che mi lascia perplesso. Oggi, invece, la Ue si dimostra fragile e incapace di difendersi dalle minacce e dagli shock esterni. Ad esempio, la moneta unica non ha fatto da scudo all’inflazione”. Il relatore di minoranza ha poi parlato dell’incapacità della Ue di accedere a materie prime nel globo e di non essere stata in grado di impedire che scoppiasse un conflitto in Ucraina, dopo 8 anni di guerra civile. E poi, il sabotaggio Nord stream .. l’Europa se ne disinteressa, non c’è volontà di approfondire l’accaduto”.

Lo strumento per rispondere alle crisi, “cioè il Pnrr, è tarato male, manca di trasparenza. La Bce aumenta i tassi e ancora oggi non sappiamo quanto ci costerà il denaro” ha rincarato Bargi. Sul rafforzamento delle democrazie in Europa, il consigliere ha affermato che “ci sono regole rigide, ma l’applicazione è flessibile, in base ai Paesi e alla loro forza economica. Se passano le nuove regole, l’Italia sarà penalizzata e avremo meno potere negoziale. Le regole di governance saranno sempre più stringenti per Italia”.

Infine, Bargi rileva “una forte discrepanza legata all’immigrazione con cui si vuole sostituire la manodopera. Oggi i giovani disoccupati toccano il 22%, ma c’è carenza di manodopera. Diciamo no a una manodopera importata a basso costo e da sfruttare. Qui mancano persone formate e competenti, non possiamo importare immigrati a cui insegnare la lingua, formarli e occuparli. La cultura del lavoro e la formazione devono servire per fare incontrare domanda e offerta”.

A spiegare la posizione della giunta è Paolo Calvano, assessore all’Europa, che sottolinea l’importanza della collaborazione tra l’Ue e la Regione. “Per lo sviluppo dell’Emilia-Romagna -spiega Calvano- l’Unione Europea è stata ed è strategica, a partire dalla politica di coesione regionale e attraverso i fondi strutturali, che chiediamo al governo di lasciare in capo alle regioni. Come Emilia-Romagna abbiamo dimostrato di saper utilizzare quei fondi in maniera efficace e tempestiva. L’Europa sta affrontando nuove sfide e nuove riforme e noi puntiamo anche attraverso giornate come questa a dare il nostro contributo all’Europa di oggi e di domani”.

(Luca Boccaletti, Lucia Paci, Gianfranco Salvatori)

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