La commissione regionale Parità e diritti, presieduta Roberta Mori, ha votato e approvato un documento nel quale, sulle materie di propria competenza, viene espresso un parere sul Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015 e sulla Relazione sullo stato di conformità dell’ordinamento regionale all’ordinamento comunitario per il 2014, in vista della Sessione europea 2015 dell’Assemblea legislativa.
Tra le proposte pendenti, ritirate o modificate, la Commissione segnala la Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio europeo recante modifica della direttiva 92/85/CEE del Consiglio concernente “l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento”. Dal programma di lavoro della Commissione europea, infatti, emerge che su questa importante iniziativa, presentata nel 2008 e finalizzata a migliorare la tutela delle donne lavoratrici, “non si riesce a trovare l’accordo necessario per la sua definitiva approvazione”. Alla luce dell’importanza del tema della tutela della maternità sul luogo di lavoro, si legge nel parere votato, “e costituendo, questo atto, un possibile caposaldo delle future politiche a livello europeo, nazionale e anche regionale, sulla conciliazione tra vita professionale e familiare”, la Commissione “si rammarica del ritardo dell’iter di approvazione della proposta di direttiva esistente, auspicando il raggiungimento di un accordo di alto profilo in grado di incidere concretamente sulla condizione delle lavoratrici europee e di rafforzare istituti come il congedo per maternità, che presenta ancora grandi differenze di trattamento tra i diversi Stati membri”. Viceversa, in caso di eventuale ritiro e successiva sostituzione con una nuova iniziativa, la Commissione Parità e diritti segnala l’interesse per la nuova proposta che sarà presentata dalla Commissione europea.
Per quanto riguarda le azioni relative al programma di semplificazione e riduzione degli oneri normativi, la Commissione segnala l’iniziativa “Parità di trattamento in materia di sicurezza sociale” che sarà sottoposta a valutazione e controllo di idoneità da parte della Commissione europea entro il 2015.
Dal programma di lavoro della Commissione europea per il 2015, “non emerge poi in modo sufficientemente chiaro come il perseguimento della parità tra uomo e donna si inserisce, trasversalmente, nelle diverse iniziative presentate, pur essendo segnalata come una delle priorità politiche della nuova Commissione europea”. Nel parere si invita quindi la Giunta regionale “a seguire il percorso di revisione della Strategia per la parità tra donne e uomini post 2015 valutando anche l’opportunità di partecipare alla consultazione aperta dalla Commissione europea”.
C’è, da parte della commissione regionale, l’impegno a seguire con particolare attenzione “il tema del cosiddetto gender pay gap che ha rappresentato uno degli obiettivi chiave dell’attuale strategia europea per la parità tra donne e uomini 2010-2015 e che dovrebbe continuare a rappresentare in futuro un pilastro degli interventi specifici dell’Unione europea”. A questo proposito, “si sottolinea la necessità di avviare un approfondito dibattito culturale a livello europeo su questo tema, che supporti l’adozione delle future iniziative, partendo da un’attenta valutazione dei risultati dell’azione europea portata avanti in questi anni e delle criticità che ancora permangono in questo delicato settore”.
Con riferimento al tema della violenza di genere, sulla base dell’aggiornamento contenuto nel Rapporto conoscitivo della Giunta per la Sessione europea, si segnala la direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio europeo del 25 ottobre 2012 “che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/GAI”. Considerata l’importanza di dare attuazione completa a livello nazionale al corpus normativo dell’Unione europea in materia di eguaglianza e parità di trattamento tra donne e uomini e l’importanza di porre in essere azioni di contrasto concrete al crescente fenomeno della violenza di genere, la Commissione auspica “la conclusione in tempi rapidi dell’iter di attuazione della direttiva che è stata inserita nell’Allegato B della legge 6 agosto 2013, n. 96 (Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2013)”. Considerato, inoltre, che intervenendo in un settore particolarmente delicato con un insieme di disposizioni che richiedono il preliminare recepimento da parte dello Stato, “la direttiva costituirà un quadro di riferimento importante anche ai fini dell’attuazione delle previsioni contenute nel Titolo V della legge regionale 27 giugno 2014, n. 6 (Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere) finalizzate alla prevenzione della violenza di genere”, la Commissione invitala Giunta regionale “a monitorare il percorso di recepimento della direttiva, sollecitandone la conclusione da parte dello Stato entro il termine del 16 novembre 2015”, e a tenere conto dell’impatto delle misure in essa prevista nel contesto delle politiche e degli interventi posti in essere dalla Regione per contrastare il fenomeno della violenza di genere.
Infine, in collegamento con il tema lotta alla violenza contro le donne, la Commissione segnalala Risoluzione del Parlamento europeo del 26 febbraio 2014 sullo sfruttamento sessuale e prostituzione e sulle loro conseguenze per la parità di genere e sulle indicazioni in essa contenute indirizzate anche agli Stati membri “su possibili interventi concreti che possono rappresentare un quadro di riferimento importante anche per l’azione della Regione”.
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